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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Testata per la stampa

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Onde gravitazionali

Venerdì 18 marzo 2016 - Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - ore 17:30

Intervengono Cesare Chiosi e Fernando de Felice; coordina Leopoldo Benacchio

Albert Einstein ipotizzò l'esistenza delle onde gravitazionali nel 1916, come conseguenza diretta delle equazioni di campo della teoria della relatività generale. A di là delle formalizzazioni matematiche, l'idea di base è che il tessuto spazio-temporale viene deformato da qualunque oggetto che abbia massa. In sostanza, in una rappresentazione 3D dello spazio-tempo, possiamo immaginare i corpi celesti come delle sfere appoggiate su un tappeto di gomma. La deformazione che produrranno, sia in termini di profondità che di distanza radiale, sarà tanto maggiore quanto più le sfere saranno dense e pesanti. E' intuitivo pensare che, se tali sfere si muovono, alla deformazione statica del tappeto sulla zona di appoggio, andrà a sovrapporsi una deformazione dinamica, che possiamo immaginare come le increspature prodotte sull'acqua da un corpo in movimento. Le onde gravitazionali sono appunto le increspature generate nello-spazio-tempo da masse in movimento. In vero, gli stessi corpi immersi nello spazio-tempo vengono attraversati dalle onde gravitazionali, e ne vengono deformati, ma di un'entità talmente piccola da risultare pressoché impercettibile anche agli strumenti più sofisticati. Da qui la difficoltà di misurarle.

 
 
Ritratto di Albert Einstein alla consegna del Nobel, 1921VIRGO, edificio principale (Cortesia N. Baldocchi/The Virgo Collaboration)Rappresentazione di onde gravitazionali generate dalla collisione di due buchi neri
 
 
Approfondimenti
 

Cesare Chiosi: Presentazione

Fernando De Felice: Presentazione

da The Late Show: Gravitational waves (video con sottotitoli in italiano)

 
 
 
 

 
 



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