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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Testata per la stampa

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Per il bicentenario dalla nascita

di Angelo Minich (1817 - 2017)

ANGELO MINICH 1817-1893
ANGELO MINICH 1817-1893

20 ottobre - 3 novembre 2017, Atrio di palazzo Loredan

Mostra documentaria

La mostra, curata da Riccardo Vianello con la collaborazione di Carlo Urbani, è visibile nell'atrio a piano terra di palazzo Loredan e rimarrà aperta fino al 3 novembre.

Il 30 settembre del 1817 nasceva a Venezia Angelo Minich, medico, primario dell'Ospedale Civile e figura rilevante nel panorama culturale, scientifico e politico della Venezia dell'Ottocento. 

L'Istituto Veneto, che lo ha avuto come presidente dal 1886 al 1888, lo vuole ricordare esponendo alcuni documenti tratti dal fondo archivistico conservato, insieme alla biblioteca, dall'istituzione veneziana. 
Il percorso della mostra si snoda attraverso la biografia dello scienziato veneziano: dalla formazione sui banchi del liceo Santa Caterina (ora Foscarini) e delle università di Padova e Pavia all'impegno professionale all'Ospedale civile visto sotto l'aspetto pratico per mezzo delle cartelle cliniche e sotto l'aspetto teorico per mezzo di saggi e trattati autografi e a stampa, dalla appassionata partecipazione alla rivoluzione del '48-'49 come protomedico militare ai riconoscimenti dell'uomo di scienza divenuto Senatore del Regno e chiamato a ricoprire incarichi pubblici. 

ANGELO MINICH 1817-1893
Nato a Venezia, nella parrocchia di San Giovanni Battista in Bragora, il 30 settembre 1817 da Stanislao e Pisana Papacizza, frequenta il liceo Santa Caterina e le facoltà di medicina e chirurgia delle università di Padova e Pavia, laureandosi nel 1840 e perfezionandosi in ostetricia.
Inizialmente svolge attività di docente e di chirurgo all'Università di Padova (1845-47) e dall'agosto 1850 ricopre l'incarico di primario chirurgo all'Ospedale di Venezia, che manterrà per 35 anni. 
Costanti i suoi rapporti scientifici e di collaborazione con l'università di Padova e con numerose università straniere, particolarmente della Germania (Halle, Lipsia, Berlino e Monaco): nel 1841 si trasferisce a Vienna, per un biennio, avendo occasione nello stesso periodo di visitare ospedali in Germania, in Belgio e in Inghilterra, in particolare a Londra.
La padronanza delle lingue gli ha permesso rapporti diretti con la medicina europea e di apprendere dalla viva voce dei maestri e dalla lettura dei lavori scientifici originali, le acquisizioni più recenti della chirurgia mondiale.
 Dopo il periodo di attività a Padova è a Parigi e Bruxelles per un anno. All'inizio del 1848 rientra a Venezia e partecipa ai moti patriottici di quell'anno; il Governo provvisorio della Repubblica veneta decreta la sua nomina a protomedico militare e medico chirurgo, ufficio ricoperto con acclarata valentia professionale e organizzativa. 
Tramontata l'esperienza rivoluzionaria, Angelo Minich riprende lo studio e l'attività chirurgica presso l'Ospedale di Venezia, dove svolge anche l'attività didattica con lezioni di Chirurgia teorica e di Clinica chirurgica.
Nel 1851 è eletto socio corrispondente dell'Imperial Regio Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, del quale diventerà socio effettivo nel 1869, in seguito vicepresidente dal 1884 al 1886 e ancora dal 1892 al 1893 nonché presidente dal 1886 al 1888.
La produzione scientifica dimostra l'aggiornamento nella tecnica chirurgica e l'impegno di divulgare le acquisizioni e l'esperienza personali. I suoi contributi sono sempre sostenuti da un'esperienza diretta che costituisce la sorgente delle sue argomentazioni. 
Tra i primi ad accogliere le importanti innovazioni di Lister nell'antisepsi delle ferite chirurgiche, acquisisce queste metodiche in Germania ad Halle da Volkmann, a Lipsia, da Thirsch, a Berlino da Bardeleben ed a Monaco da Messbaum. 
Finita l'attività chirurgica continua a pubblicare monografie e trasferisce a Venezia la «Gazzetta medica italiana delle province venete» cambiandole l'intestazione con quella di «Rivista veneta per le scienze mediche», che vive tuttora.
Membro del Consiglio e della giunta provinciale di Venezia, di cui diventa vicepresidente, entra a far parte della Commissione sanitaria permanente per Venezia e il Veneto e di quella per il risanamento di Venezia. Nel gennaio del 1889 Vittorio Emanuele II lo nomina Senatore del Regno.
La fede nella clinica e nella forza della verità scientifica ha voluto che perdurasse oltre i limiti della sua esistenza lasciando gran parte dei suoi averi all'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti per promuoverne l'attività istituzionali, e all'Ospedale Civile di Venezia perché mantenesse vivo il corso di medicina pratica secondo uno statuto da lui preparato.
Si è spento a Venezia il 28 ottobre 1893.

 
 
Diploma di socio corrispondente dell'Imperial Regio Istituto Veneto
 
 
 



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