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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Testata per la stampa

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Fabio Ferrari

Fabio Ferrari

Professore emerito di Fisica dell'Università di Trento 
(deceduto il 27 luglio 2007) 
- s.c. 18 giugno 1985. 
Assistente in Fisica Teorica a Padova dal 1950 al 1969, dopo aver avuto vari incarichi di insegnamento, ha vinto il concorso per direttore di ricerca nell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nel 1960, e , nel 1963, quello per la cattedra di Fisica Teorica presso l'Università di Bari.
Trasferitosi successivamente nell'Università di Trento di nuova costituzione, è diventato rettore di questo Ateneo dal 1978. Nell'ambito delle ricerche in corso nell'Istituto di Padova, Ferrari si è inizialmente interessato della componente nucleonica dei raggi cosmici, e della teoria dei processi di evaporazione dei nuclei atomici. Di quel periodo va segnalato un suo lavoro sulla cattura del mesone mu da parte di nuclei che mette in risalto uno dei primi indizi che il mesone mu, contrariamente a quanto si pensava, fosse una partivcella di spin mezzo intero. Il contributo di gran lunga più importante della produzione scientifica teorica di Ferrari è costituito dallo studio delle interazioni delle particellestrane, allora da poco scoperte; vanno segnalati i numerosi lavori sulle interazioni del mesoni k coi nucleoni, quelli sul decadimento degli iperoni e degli iperframmenti. 
Un'idea particolarmente importante è stata quella di attribuire le forze tra iperoni Lamda e nucleoni ad un legame tramite il mesone pi greco anziché tramite il mesone k come fino allora si era pensato. La nuova ipotesi rendeva molto meglio conto della fenomenologia degli iperoni e delle energie di legame degli iperframmenti. 
Dopo aver conseguito la cattedra come riconoscimento di questi suoi lavori, Ferrari ha cominciato a rivolgersi ad un campo per lui del tutto nuovo, ed a quei tempi molto trascurato dopo il boom della fisica nucleare e particellare, quello della fisica atomica, studiata non nelle sue transizioni elementari monoelettroniche, ma in quelle implicanti un'eccitazione multielettronica complessiva. Tecniche basate sullo studio dettagliato dell'effetto Auger e della ion implantation permettono di mettere in evidenza lo stato fisico-chimico di superfici sottili. Ferrari si è poi dedicato ad impiantare per la Facoltà di Scienze dell'Università di Trento un laboratorio di fisica delle superfici: Inoltre nel corso degli anni del suo rettorato, si è pure adoperato attivamente per l'ampliamento ed il potenziamento delle Facoltà di Trento.

 
 



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