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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Testata per la stampa

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PREMIO GLASS IN VENICE 2021 - Nona edizione

Logo Glass in Venice, Istituto Veneto, Fondazione Musei civici
Glass in Venice 2021

Giovedì 9 settembre 2021, ore 18.00, Palazzo Franchetti

Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
Cerimonia di conferimento dei premi
PREMIO GLASS IN VENICE
promosso dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia per valorizzare l'arte vetraria a livello internazionale, è giunto alla nona edizione il Premio Glass in Venice.
Seguirà la cerimonia di assegnazione e consegna del Premio Fondazione di Venezia per The Venice Glass Week dedicato al miglior progetto del festival e della seconda edizione dell'Autonoma Residency Prize destinato ad artisti e designer under 35.

Interverranno:
Rosa Barovier, Storica del Vetro e socia dell'Istituto Veneto;
Gabriella Belli, Direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia;
Marcantonio Brandolini, Autonoma Residency Prize;
Paola Marini, Fondazione di Venezia;
Giovanna Palandri, Cancelliere dell'Istituto Veneto;

Modera:
Francesco da Mosto.

Partecipazione su invito e vincolata ai requisiti stabiliti dalle vigenti misure di contenimento della pandemia da Covid-19.
Diretta streaming sui canali Youtube dell'Istituto Veneto e di The Venice Glass Week.

Il premio verrà assegnato quest'anno all'artista-designer Federica Marangoni con premio alla carriera e al maestro vetraio Mauro Bonaventura, entrambi veneziani.

Motivazioni per l'assegnazione del premio
Federica Marangoni è un'artista che, fin dagli anni settanta, ha creato opere e grandi installazioni di forte impatto concettuale nelle quali ha usato il vetro, accanto o in alternativa ad altri mezzi espressivi. Ha lavorato nelle fornaci di Murano anche per la realizzazione di lavori di design e decorativi di assoluta originalità. Le sue opere sono state esposte e collezionate in spazi pubblici e istituzioni museali di tutto il mondo. Marangoni ha proclamato in una sua installazione Art has no sex e lo ha dimostrato con tutta la sua intensa ed incisiva produzione artistica.

Mauro Bonaventura è un artista vetraio che ha dimostrato straordinarie capacità tecnico-esecutive e creative nei suoi lavori in vetro modellato a lume. Approdato quasi per caso nel mondo del vetro muranese negli anni ottanta, si è appassionato a questo materiale, decidendo nel decennio seguente di dedicarsi alla lavorazione a lume e di aprire un proprio studio. Bonaventura, grazie alla sua intelligenza e pervicacia, è riuscito a maturare una straordinaria perizia tecnica che gli ha permesso di creare opere inusuali per forme e dimensioni, frutto del suo pesonalissimo estro inventivo.



 
 

ESPOSIZIONE
Opere di Federica Marangoni e Mauro Bonaventura rimarranno esposte nell'atrio di Palazzo Loredan, sede dell'Istituto Veneto, dal 4 settembre al 12settembre 2021.

Orari: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.
ingresso libero, con accessi regolati secondo la normativa vigente.

 
Federica Marangoni
Federica Marangoni

Federica Marangoni

Federica Marangoni lavora a Venezia dove opera come artista e designer fin dai primi anni '60, epoca di importante ricerca sui nuovi materiali per l'arte, interessandosi ai materiali plastici e al neon, in seguito lavora col video e il vetro.
Nel 1970 Federica Marangoni apre a Venezia lo studio Fedra Design, attività che per scelta culturale e professionale affiancherà a quella di scultore e svilupperà attivamente con un'impronta d'ecletticità che va dal corporate e graphic design, al product design, al progetto speciale per ambienti e allestimenti.
Il materiale vetro si radica  nel  suo lavoro fin dal 1970 e inizia a progettare a Murano sia come scultore che come designer. Un'opera modulare ad incastro in blocchi di vetro, realizzata per la vetreria Salviati, viene esposta alla Biennale di Venezia (1971) e ripresentata dalla Biennale del 1995 a Ca' Pesaro nella mostra storica "Percorsi del gusto".
Invitata da Giò Ponti nel 1971, a  progettare un'opera per l'atrio dell'Eurodomus di Torino, crea una grande forma luminosa composta da elementi tubolari svasati uniti da un anello, citazione delle note forme di segnale lagunare, che diverrà poi una lampada in vetro, "La Bricola". Quest'opera darà inizio alla collaborazione con note aziende del settore illuminotecnico. Continua ancora il suo rapporto preferenziale con questa materia sia a Murano che con aziende italiane e straniere che operano con vetro artigianale o industriale, sia come designer che come scultore, usando il vetro anche in modo concettuale. La FRAGILITà diventa il suo segno nell'arte.
Lavora per Tiffany per il product design in vetro-cristallo per tutti gli anni '80, per la vecchia Salviati di Murano e per la nuova Salviati, Corning glass N.Y. per "Firme di Vetro", Christofle di Parigi, Bormioli di Fidenza Vetraria, Trend, progetta grandi opere in vetro industriale con S.I.V. prima e poi con Pilkington una grande "fontana labirintica" opera pubblica per la città di Siviglia e un libro in lastra di vetro curvata m. 3,00x2,70 per la GlassTek di Dusseldorf 1997, poi realizza un "Muro in vetro" stratificato orizzontalmente e sbrecciato al centro la scritta in neon NO-MORE, realizza un Arcobaleno in lastra di vetro laminato a 7 colori per una installazione di 14 m con colata elettronica video (Biennale di Venezia 1997, presenza importante nella sua produzione artistica). Espone in tutto il mondo portando il vetro di Murano in gallerie dove, in quegli anni, non veniva esposto perché considerato materiale per l'arte decorativa (Holly Solomon Gallery, New York, 1995).
È invitata nel 1980 al MOMA di New York con un film in anteprima e una performance e nello stesso anno alla Biennale di Venezia con una videoinstallazione. Espone nel 1990 al Museo Hara di Tokyo , al Musee des Arts Decoratifs di Losanna e in Spagna con il Comune di Madrid, di Valencia e di Barcellona, muovendo una grande mostra con installazioni in vetro e video nel '86/'88./89.
è presente ad Aperto vetro nel 1998, alla Ernstin Stiftung a Coesfeld-Lette (Germania) dove vengono effettuate due acquisizioni, partecipa a GlassStress  nel 2009 e la Fondazione Berengo acquisisce la sua opera.
È stata invitata a tutte e tre le edizioni di Global Art Glass Triennial in Svezia nel castello di Borgholm.
Il Circulo des Bellas Artes di Madrid nel 2005 cura una sua importante personale, e nel 2006 l'Istituto Italiano di Cultura di Madrid le organizza una mostra antologica alla Biennale di Venezia del 2011 con una grande scala in neon, ESCAPE, e una video-installazione sul tema dell'Umanità. Continua a produrre opere mixed-media nelle quali il vetro sia grezzo che lavorato trova sempre una importante presenza.
Insegna come professore aggiunto per 15 anni alla New York University e durante la sua carriera tiene molte lectures e seminari sul tema "Art, Art&Craft, Design: confrontation, analysis and interactivity." Nel 2012 ha partecipato con la lecture: "La luce è sempre libera" al corso di Light Art della prof. Gisella Gellini al Politecnico di Milano.   Nell'aprile 2012 è relatore al Convegno sulla VIDEO ARTE degli anni '70 in Italia al Macro, Roma. Il 2013 ha visto Federica Marangoni protagonista a Milano all'evento internazionale Hybrid Architecture durante il Salone del Mobile con l'opera GO-UP (Through Architecture e parallelamente alla Biennale di Venezia ha esposto l'opera GO-FOREVER all'ingresso della sede dell'Arsenale).   Nel 2019 espone al Museo Comunale di Ascona nella mostra "Contemplazione e Meditazione" Ha appena terminato alla Galleria C|E Contemporary  di Milano la personale ENIGMA, con la più recente produzione, e creato per la copertina della LETTURA del Corriere della Sera di maggio 2021 un progetto di libri in vetro di Murano soffiati in oro, "non è tutto oro quel che luce". 

 
 
Mauro Bonaventura
Mauro Bonaventura

Mauro Bonaventura

Mauro Bonaventura nasce a Venezia nel 1965. Nel 1983 dopo essersi diplomato in Elettronica e in attesa del primo impiego, per puro caso va a lavorare presso una fornace veneziana come garzone e già dai primi giorni si innamora delle masse incandescenti di vetro prima a lui sconosciute. Da quel momento comincia ad imparare le tecniche di soffiatura e decorazione del vetro e non abbandona più il mestiere di vetraio. Nel 1992 conosce un artigiano che lo invita a visitare il proprio laboratorio di lavorazione a lume. Una seconda attrazione lo colpisce e si accorge che questa tecnica pur servendosi della stessa qualità del vetro di fornace gli permette di fare oggetti di ridotte dimensioni ma non per questo meno affascinanti. Dopo solo pochi mesi di pratica serale abbandona la vetreria e concentra tutte le energie sulla lavorazione a lume, che diventa il suo primo e unico mestiere. Dopo aver prodotto centinaia di pendenti, anelli, piccoli animali, ecc. comincia ad appassionarsi alla figura umana che lo affascina al punto di iscriversi al Liceo Artistico di Venezia dove, nel 2003, ottiene il Diploma. Nel corso successivo della sua carriera di lavorazione a lume, abbiamo visto lo sviluppo artistico di Mauro Bonaventura, che raggiunge il suo apice con figure quasi vive, spesso racchiuse in intricate reti di gabbie o sfere. Egli continua ad affinare le sue abilità e a perfezionare la sua padronanza del mezzo vetro per creare eccezionali e stimolanti opere d'arte. Collabora con numerosi artisti tra cui Pino Signoretto, Massimo Nordio, Marco Nereo Rotelli e molti altri. Partecipa a numerose mostre soprattutto negli Stati Uniti; recentemente una sua importante opera è stata esposta presso la GAA Foundation in occasione della Biennale Arte di Venezia 2017 e presso la XVI Mostra Internazionale di Architettura nel 2018. Viene pubblicato in molti giornali, cataloghi d'arte e riviste tra cui Chicago Tribune, Gas Journal, Museo del Vetro di Murano, Glashaus, Art & Art, New Glass Review, Corriere della Sera, Il Gazzettino e molti altri. I suoi lavori sono esposti in importanti gallerie d'arte e musei di tutto il mondo tra cui Corning Museum of glass, Carnegie Museum of Art, Glass Museum Alter Hof Herding, Hida Takayama Museum of Art.

 
 

 

Il premio intende essere un riconoscimento di prestigio ad artisti o a maestri del vetro che si siano particolarmente distinti con la loro opera lavorando nel grande solco della tradizione Muranese, oppure, nel mondo, attraverso scuole e tecniche diverse.Con questa iniziativa si intende segnalare come Venezia, grazie a Murano, sia non solo il famoso e nobile centro di una raffinata arte e di una prodigiosa tecnica vetraria, che si perpetua con l'opera di valenti maestri e di artisti, ma sia anche la città alla quale moltissimi grandi maestri di rilievo internazionale guardano con ammirazione e rispetto, anche se le loro opere sono state eseguite con tecniche diverse da quella muranese. Le vicende personali di numerosi artisti di fama internazionale e importanti recenti mostre d'arte contemporanea tenutesi nelle maggiori capitali hanno dimostrato come il mondo dell'arte del vetro, così variegato e diverso nelle molteplici forme e tecniche, consideri Venezia e Murano un riferimento irrinunciabile, vedendo in esse una realtà di grande prestigio con la quale confrontarsi e misurarsi, fino alla sperimentazione delle tecniche più specifiche e proprie della tradizione muranese. Il premio, a cadenza annuale, è frutto della collaborazione fra l'Istituto Veneto e la Fondazione Musei Civici di Venezia.

Giunto alla sua nona edizione, rientra nel Progetto Glass in Venice, promosso dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.
I precedenti vincitori sono: Pino Signoretto e Bertil Vallien (2012); Andrea Zilio e Toots  Zynsky (2013); Giuliano Ballarin, Joan Crouse e premio alla carriera a Lino Tagliapietra (2014); Davide Fuin, Maria Grazia Rosin e  premio alla carriera a Livio Seguso (2015); Bruno Amadi e Silvia Levenson (2016); Giacomo Barbini, Cristiano Bianchin, Monica Guggisberg & Philip Baldwin (2017); Silvano Rubino e Cesare Toffolo.(2018), Massimo Micheluzzi e Simone Cenedese (2019)

 

 
Federica Marangoni premiata alla carriera da Rosa Barovier e Gabriella Belli
 
Mauro Bonaventura premiato da Rosa Barovier e Gabriella Belli

Nell'ambito della
THE VENICE GLASS WEEK

 

Edizioni precedenti del Premio Glass in Venice

2019 Ottava edizione del Premio Glass in Venice
a Massimo Micheluzzi e Simone Cenedese

2018 Settima edizione del Premio Glass in Venice e Quinta edizione del Riedel Award
a Silvano Rubino, Cesare Toffolo. Riedel Award a George Berry

2017 Sesta edizione del Premio Glass in Venice e Quarta edizione del Riedel Award

a Giacomo Barbini, Cristiano Bianchin. Monica Guggisberg & Philip Baldwin Riedel Award a Kyle Sola

2016 Quinta edizione del Premio Glass in Venice e Terza edizione del Riedel Award

a Bruno Amadi e Silvia Levenson. Riedel Award a Jakub Pollag

2015 Quarta edizione del Premio Glass in Venice e Seconda edizione del Riedel Award

a Davide Fuin e Maria Grazia Rosin. Riedel Award a Shay Salehi

2014 Terza edizione del Premio Glass in Venice e Prima edizione del Riedel Award
a Giuliano Ballarin e Joan Crous, Premio alla carriera a Lino Tagliapietra. Riedel Award a Kristine Five Melvaer

2013 Seconda edizione del Premio Glass in Venice
a Andrea Zilio e Toots Zynsky

2012 Prima edizione del Premio Glass in Venice
a Pino Signoretto e Bertil Vallien

 
 
 
 
 



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