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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Testata per la stampa

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Vito Volterra e le sorti post-unitarie della Scienza italiana

Vito Volterra

11 - 13 maggio 2015 - Palazzo Loredan
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

Il convegno è organizzato in collaborazione con l'Ecole Normale Supérieure di Parigi

Convegno co-finanziato dal progetto PRIN
'Geometria algebrica, aritmetica e teoria dei numeri'

Vito Volterra fu uno dei 12 professori universitari in tutta Italia che si rifiutarono di prestare il giuramento di fedeltà al fascismo e che negli anni '30 pagò con l'emarginazione, l'isolamento e l'oblio la sua opposizione al regime. Prima di allora, Volterra era stato un personaggio chiave della cultura e della politica italiana: un matematico di fama internazionale, un senatore che difendeva appassionatamente la libertà della scienza, il fondatore di importanti organi di promozione della ricerca, come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la Società Italiana di Fisica, il Consiglio Internazionale delle Ricerche. 
Il convegno si propone di comprendere che cosa sia rimasto oggi dell'eredità scientifica, umana e politica di Vito Volterra e perché il suo ricordo sia stato cancellato dalla memoria collettiva.

Programma 
Lunedì 11 maggio
14.00
Apertura del convegno Prof. Gian Antonio DANIELI, Presidente dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

14.15
Introduzione del Prof. Lamberto MAFFEI, Presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei

15.00
Angelo GUERRAGGIO, Aspetti umani e scientifici nell'attività di Vito Volterra.

16.00
Luigi ACCARDI, The mathematical heritage of Vito Volterra.

18.00 - Palazzo Franchetti
Proiezione del film 
L'eredità di Vito Volterra, di Stefano Nannipieri (La Limonaia, Pisa, 2008; Durata: 50').
Documentario sulla vita del matematico, personaggio chiave della cultura e della politica italiana, fondatore di importanti organi di promozione della ricerca, come il CNR, la Società Italiana di Fisica e il Consiglio Internazionale delle Ricerche. Ma chi era dunque Vito Volterra, l'uomo che a quei tempi veniva definito dai giornali "Il signor Scienza Italiana"? Qual è stato il suo percorso umano, scientifico e politico? E perché il fascismo ha potuto cancellarlo così efficacemente in un tempo tanto breve? A queste domande tenta di rispondere questo documentario.

Martedì 12 maggio
10.00
Raffaella  SIMILI, Vito Volterra e l'International Research Council.

11.00
Sandra LINGUERRI, Vito Volterra nella cooperazione interalleata.

15.00
Giovanni PAOLONI, Un matematico nella Roma giolittiana.

16.00
Marino GATTO, How Vito Volterra contributed to the development of ecological sciences

Mercoledì 13 maggio
10.00
Pierre CARTIER, Vito Volterra & André Weil.
12.30
Conclusioni

Biografia di Vito Volterra
Nato ad Ancona il 3 maggio 1860, Volterra morì a Roma l'11 ottobre 1940. Matematico e fisico, fu uno dei principali fondatori dell'analisi funzionale e della connessa teoria delle equazioni integrali. Il suo nome è noto soprattutto per i suoi contributi alla biologia matematica. Volterra crebbe in una famiglia ebrea molto povera (suo padre muore nel 1862, quando Vito ha appena due anni). Fin da giovane dimostrò una straordinaria propensione per gli studi matematici, soprattutto nel campo della fisica matematica (ad 11 anni cominciò a studiare Legendre ed a 13, dopo aver letto Dalla Terra alla Luna di Jules Verne, calcolò la traiettoria di un proiettile sotto gli effetti del campo gravitazionale della Terra e della Luna). Venne aiutato economicamente dal suo professore di fisica, Antonio Roiti, e da uno zio, l'ingegnere Edoardo Almagià.Si iscrive all'Università di Pisa nel 1878 e l'anno successivo viene ammesso alla Scuola Normale Ssuperiore, dove conosce Enrico Betti  che sarà il suo mentore. Nel 1882 ottiene la laurea in fisica con una tesi d'idrodinamica, anticipando alcuni risultati di Stokes (scoperti successivamente, ma indipendentemente).
Nel 1883, a soli 23 anni, diventa professore di meccanica razionale all'Università di Pisa. Qui inizia subito il suo programma di sviluppo della teoria dei funzionali che lo conduce ad occuparsi fattivamente delle equazioni integrali e delle equazioni integro-differenziali. Il suo lavoro viene riassunto nel suo libro Teoria delle equazioni funzionali e delle equazioni Integrali e Integro-differenziali (pubblicato nel 1930).Nel 1892, dopo la morte di Betti, diventa professore di meccanica alla Università di Torino. Dal 1892 al 1894 si dedica alle equazioni alle derivate parziali e particolarmente alle equazioni delle onde cilindriche. Nel 1900 diventa professore di fisica matematica all'Università di Roma.Il contesto storico e l'influenza esercitata su di lui da Enrico Betti, sviluppano in Volterra un patriottismo entusiasta. Nel 1905 viene nominato dal Re senatore del Regno per i suoi meriti scientifici. In quello stesso anno comincia a sviluppare la teoria delle dislocazioni nei cristalli che dopo diventerà cruciale per la comprensione del comportamento dei materiali duttili.Sempre all'inizio del Novecento fonda la Società italiana per l'avanzamento delle scienze, che dovrà avere un carattere non accademico. A lui si deve l'idea di usare per  gli aerostati l'elio, gas inerte,  anziché l'idrogeno, facilmente infiammabile; inoltre, avvalendosi delle sue capacità di leader, si dedica ad organizzare la produzione industriale dell'elio. Egli compie anche vari viaggi in Francia e in Inghilterra per promuovere collaborazioni scientifiche.
Dopo la Prima guerra mondiale, Volterra rivolge la sua attenzione alle applicazioni delle sue idee matematiche alla biologia, principalmente riprendendo e sviluppando il lavoro di Pierre François Verhulst e ispirandosi anche alle ricerche sperimentali dello zoologo Umberto D'Ancona, suo genero. Il suo risultato più famoso di questo periodo riguarda le equazioni riguardanti il problema delle relazioni preda-predatore nella biologia delle popolazioni, cioè quelle che ora sono note come equazioni di Volterra-Lotka. Fin dall'immediato dopoguerra si attivò per la costituzione di un organismo italiano collegato al Consiglio Internazionale delle Ricerche, di cui era vicepresidente. Questi sforzi si concretarono nel 1923 con il decreto d'istituzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il 12 dicembre dello stesso anno, Volterra fu designato a presiedere il nuovo organismo scientifico dall'Accademia dei Lincei, incarico che mantenne fino al 14 luglio 1927, quando fu sostituito da Guglielmo Marconi.
Nel 1922  il re nomina Benito Mussolini a capo del governo ed inizia il regime fascista. In Parlamento, Volterra si schiera apertamente e decisamente contro di esso e nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Nel 1931 è, come già detto, uno dei dodici professori universitari italiani a rifiutarsi di prestare il Giuramento di fedeltà al Fascismo. Viene quindi costretto a lasciare l'università e le sue molte cariche nelle accademie scientifiche italiane.Nel 1936, su iniziativa di padre Agostino Gemelli, fu nominato membro della Pontificia Accademia delle Scienze (l'unica che ne terrà una commemorazione funebre ufficiale, alla quale poterono partecipare i familiari).Negli anni successivi vive prevalentemente all'estero, in particolare a Parigi e in Spagna. Nel 1938, l'Università di St. Andrews gli offre un titolo onorifico, ma per ragioni di salute non può andare a riceverlo. Ritorna a Roma solo poco prima di morire.Attraverso la sua personalità e le sue opere, si può ripercorrere le sorti della scienza italiana in un periodo storico particolarmente importante ed interessante.


Il comitato scientifico organizzatore è composto da:
Prof. Charles Alunni, Ecole Normale Supérieure di Parigi.
Prof. Yves André, Ecole Normale Supérieure di Parigi; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Prof. Bruno Chiarellotto, Università degli studi di Padova; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.

 
 
 
Logo Ecole Normale Supérieure di Parigi
Logo Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
 
 

Con il patrocinio dell'Unione Comunità Ebraiche Italiane

 
Unione Comunità Ebraiche Italiane
 

Si ringrazia la Regione Veneto

 



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