Dopo aver seguito corsi di ebraico, lingue semitiche, arabo ed epigrafia greca all’università di Roma, conseguì la laurea nel 1909 con una tesi di argomento siriaco e vincendo una borsa di studio presso la Scuola archeologica di Atene e una per il Cairo. Vincitore di concorso alla cattedra di Arabo presso l’Istituto universitario orientale di Napoli nel 1913, tre anni più tardi ottenne la cattedra di Lingue semitiche a Torino, dove rimase fino al 1920 quando fece ritorno a Roma per occupare la cattedra di Ebraico e lingue semitiche. Antifascista, firmatario del Manifesto scritto da Benedetto Croce, dovette rinunciare alla direzione della Scuola orientale dell’Università e nel 1931, avendo rifiutato di giurare fedeltà al regime, fu costretto a rinunciare alla cattedra. Durante gli anni ’30 fu impiegato presso la Biblioteca apostolica vaticana, per curarne il catalogo dei manoscritti arabi islamici, ma, una volta entrata in vigore la legislazione razziale, fu costretto ad abbandonare l’Italia ed emigrare negli Stati Uniti. Rientrato in Italia alla fine della guerra, poté essere reintegrato nell’università di Roma.