LUZZATTO GINO

Laureatosi in lettere a Padova, poco più che ventenne iniziò il tirocinio di insegnante nelle scuole medie della penisola, e fu a Potenza, Grosseto, Urbino (dove rimase quattro anni, ottenendo una seconda laurea in giurisprudenza), Perugia, Pisa.  Tornò a Padova solo nel 1910, ma avendo conseguito la libera docenza in storia del diritto italiano, prese ad insegnare storia economica negli istituti superiori di scienze economiche e commerciali di Bari (nello stesso 1910), Trieste (dove fu direttore nel 1921-22) e Venezia (dal ’22, direttore nel ’25).  Partecipò alla Grande guerra col grado di tenente dal 1915 al ’19; dal 1930 diresse la “Nuova rivista storica”.  Costretto dalle leggi razziali a lasciare 1’università nel 1938, pur professandosi agnostico, molto si adoperò in favore della comunità ebraica veneziana nei difficili anni dell’occupazione tedesca.  A Ca’ Foscari ritornò dopo la fine della guerra come rettore, incarico che tenne, con la cattedra di Storia economica, sino al 1953; fu anche presidente della Fondazione Querini Stampalia, e per diversi anni assessore alle finanze nella giunta comunale di Venezia.  Socialista, conservò tuttavia un’impronta liberale, partecipando attivamente alla campagna antiprotezionista. Fondamentali i suoi studi sull’economia veneziana medioevale.

Amministratore dal 25 novembre 1956-1958, dal 16 novembre 1958-1960, dal 30 ottobre 1960-1962, dal 2 dicembre 1962-1965.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.