Laureatosi in chimica all’università di Padova nel 1900, due anni dopo vinse una borsa di studio per un periodo di perfezionamento all’estero in chimica industriale che lo portò alla Technische Hochschule di Karlsruhe. Nel 1903 conseguì la libera docenza in Chimica generale e fu incaricato di tenere il corso di Elettrochimica a Padova fino al 1906, quando fu chiamato a Pisa dove, ottenuta la promozione ad aiuto, tenne la cattedra di Chimica applicata e vinse la borsa di studio per partecipare al VII congresso di Chimica applicata che si tenne a Londra. Professore ordinario di Chimica tecnologica dal 1909 insegnò a Palermo, Bologna e a Milano. Firmatario del Manifesto degli intellettuali fascisti, si iscrisse al PNF nel 1926 e, benché espulso dall’università e dalle accademie alle quali apparteneva (compreso l’Istituto Veneto) in base alle leggi razziali nel 1938, continuò a lavorare per il Ministero dell’Educazione nazionale e dei Lavori pubblici come consulente in materia di combustibili. Esiliato in Svizzera dopo l’8 settembre, tenne corsi di chimica industriale presso la Scuola per ingegneri di Losanna e rientrò al Politecnico di Milano finita la guerra.