Laureatosi in giurisprudenza nel 1895, entrò nell’amministrazione statale come impiegato alla Corte dei conti. Conseguite pure le lauree in filosofia (1900) e in lettere (1901), si rivolse agli studi di filosofia antica, specie di quella presocratica, per cui nel 1914 ottenne la libera docenza in storia delta filosofia, e l’anno successivo vinse la cattedra a Messina. Nel 1903 iniziò a collaborare al “Regno”, cui fece seguito l’adesione al nazionalismo; nella Grande guerra fu comandante degli arditi e pluridecorato. Eletto deputato nel partito fascista (1924), fu federale di Padova (aveva sposato una Romanin Jacur), sottosegretario alla pubblica istruzione nel 1926-28, e senatore dal ’34. Passato alla cattedra di storia della filosofia a Padova (dove fu anche rettore) e quindi, nel 1940, in quella di storia della dottrina del fascismo, a Roma, nel dopoguerra venne collocato fuori ruolo.