Di agiata famiglia roveretana, si laureò in lettere a Firenze nel 1898, conseguendo pure il diploma in paleografia. Nello stesso anno si recò a Berlino e poi a Friburgo, perfezionandosi in diplomatica. Nel 1900 l’Istituto, per impulso di C. F. Ferraris, lo inviò a Creta in qualità di aggregato alla missione archeologica italiana – diretta da parimenti roveretano F. Halbherr – per rilevarvi le tracce della secolare dominazione veneziana. Così per due anni, munito di una macchina fotografica, percorse l’isola a cavallo, radunando una mole insostituibile di materiale, che avrebbe poi consegnato ai cinque ponderosi volumi dei Monumenti veneti nell’isola di Creta (1905 – 32). Dal 1903 al 1906 fu direttore del museo di Bassano, quindi passò a Verona, con analoghe mansioni, sinché nel luglio 1910 venne nominato ispettore delle belle arti e assegnato alla Sovrintendenza di Ravenna, dove realizzò importanti restauri a S. Apollinare ed al mausoleo di Teodorico. Scoppiata la guerra, chiese di arruolarsi volontario, ma la domanda venne respinta; al termine del conflitto gli fu affidata la Sovrintendenza tridentina: restaurò il castello del Buon Consiglio, e compì ancora un breve viaggio di studio nell’Egeo. Firmò oltre 600 pubblicazioni di arte e storia.