Perfezionatosi a Monaco nel 1895 alla scuola di Trauk e in collaborazione con Kehr in paleografia e diplomatica, fu uno dei massimi esponenti di questa scienza, nello studio della quale portò, oltre a eccellenza e rigore metodologico, una visione larga e comprensiva del fenomeno della scrittura, dimostrati fin dai primi lavori sulle antiche bolle pontificie. Nel 1903 fu chiamato, su invito di Pasquale Villari, all’Istituto di studi superiori di Firenze e qui insegnò Paleografia latina per il resto della sua vita. Collaborò a molte riviste, tra cui, “Archivio storico italiano” e “Bullettino dell’Istituto storico italiano”; membro della Giunta esecutiva dell’Istituto storico Italiano e del Consiglio Superiore degli Archivi, fu direttore della “Guida storica e bibliografica degli archivi e biblioteche d’Italia”.