Pur iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell’università di Napoli, coltivò da subito interessi per la filosofia, ottenendo, nel 1875, la libera docenza in filosofia nel liceo chietino dove aveva studiato e conseguendo la relativa abilitazione quattro anni più tardi. Rimase a Chieti fino al 1883, quando vinse la cattedra di Filosofia morale all’Università di Padova, dove però rimase solo un anno, avendo vinto il concorso per la cattedra di Filosofia teoretica all’Università di Napoli, che tenne fino al 1919. A Napoli fu personalità di indubbio valore tanto da ricoprire per due volte la carica di rettore e da imporre il veto alla chiamata di G. Gentile. Consigliere comunale nel 1894, l’anno seguente venne eletto deputato nel collegio di Ortona per la XIX legislatura e nel 1913 fu nominato senatore.