Conseguiti a Bologna il baccellierato in medicina nel 1840 e la licenza in veterinaria l’anno successivo, si dedicò ben presto a studi umanistici, in particolare all’archeologia etrusca. Vicebibliotecario alla comunale di Perugia nel 1842, qui divenne dapprima supplente quindi titolare di archeologia nel 1848. Lavorò per una decina d’anni a quella che sarà la sua opera principale, il Corpus inscriptionum Italicarum antiquioris aevi… (Torino 1867) che gli varrà, tra l’altro, il posto di assistente al Museo d’antichità di Torino nel 1858. Nel 1859 ottenne la cattedra di Antiche lingue italiche e Dialettologia italiana moderna nell’università di Bologna, che tenne per pochi mesi, optando per quella di Archeologia nell’università di Torino, da poco istituita. Nel 1872 ottenne la carica di direttore del Museo d’antichità. Eletto deputato del collegio di Perugia per la XIII legislatura, fu nominato senatore del Regno nel 1889.