Dopo aver studiato legge a Venezia ed a Padova, senza però laurearsi, nel ’55 seguì un corso di perfezionamento a Vienna, dopo di che (1858) si impiegò presso uno studio legale veneziano e prese a collaborare all’“Eco dei tribunali”. Scoppiata la guerra, fuggì prima a Firenze e poi a Milano, dove fondò il “Monitore dei tribunali”. Nel ’61 fu nominato direttore della scuola tecnica milanese, e nel ’65 passò rettore al collegio Longone; nonostante gli mancasse la laurea, nel ’69 il ministro Bargoni lo nominò provveditore centrale dell’istruzione primaria e popolare, e successivamente segretario della commissione per l’istruzione obbligatoria. Provveditore provinciale a Milano nel ’71, tre anni dopo passava a Roma a ricoprire lo stesso incarico, che tenne sino all’aprile dell’82, allorché venne collocato a riposo. Nell’86 fu eletto deputato, ed anche alla Camera si occupò a lungo di istruzione elementare, rimanendo fedele ad una visione pedagogica di impronta positivista.