Laureatosi in giurisprudenza a Piacenza nel 1838, dal 1840 cominciò la professione di avvocato, venendo nominato professore sostituto presso la facoltà nel 1845 e, dall’anno successivo, titolare della cattedra di Istituzioni civili. Al termine della prima guerra d’indipendenza, emigrò a Torino e qui rinunciò alla pratica forense per dedicarsi agli studi di matematica. Allievo di Chiò, vinse il concorso a cattedra indetto dall’Università di Torino e nel 1857 fu nominato reggente della cattedra di Algebra e geometria complementare, della quale divenne titolare due anni più tardi. Nel 1865 passò all’insegnamento dell’Analisi infinitesimale, che conservò fino alla morte Si occupò di teoria dei numeri, nonché di critica dei fondamenti e di storia della matematica.. Nel 1886 fu nominato Senatore del Regno.