Pronipote ed erede del penultimo doge di Venezia, Paolo Renier, si laureò a Padova in giurisprudenza, e si dedicò agli studi come assistente alla cattedra di procedura civile tenuta da A. Racchetti. Collaboratore del “Giornale euganeo”, nel ’48 fece parte del Comitato provvisorio padovano, dimostrandosi favorevole all’unione col Piemonte. Al ritorno degli austriaci si ritirò a vita privata, dedicandosi soprattutto a studi economici ed ai problemi dell’emancipazione culturale delle classi meno abbienti, ed in tale veste fu uno dei principali promotori della Società di incoraggiamento. Conservatore illuminato e filantropo, fautore del positivismo e dello sviluppo industriale, nel ’66 fu consigliere comunale di Padova e deputato al Parlamento; il 6 dicembre ’68, poi, venne nominato senatore. La sua principale opera è la ponderosa Scienza politica in Italia, edita a Venezia, in quattro volumi, tra il 1865 e il 1881.
Vicepresidente dal 30 gennaio 1857-1859, dal 30 gennaio 1876-1878; presidente dal 19 marzo 1859-1861, dal 31 marzo 1878-1880.