Laureatosi in medicina a Padova nel 1842, straordinario di chirurgia teorica nel ’47, venne nominato ordinario di patologia chirurgica nel ’48 dal Governo provvisorio, ma la cattedra gli fu tolta al ritorno degli austriaci, per cui esercitò la libera professione; la riebbe nel ’66, dopo l’annessione del Veneto al Regno, e la tenne sino alla. morte. Assieme agli italiani, curò pure i soldati austriaci feriti a Solferino e a S. Martino, per cui ebbe dall’Austria la Croce d’oro, e lo stesso fece nel ’66, quando accorse a Verona a prestare la sua opera. Fu preside della facoltà medica dell’ateneo patavino e rettore dal ’68 al ’69 e poi dal ’79 all’80. Fu inoltre presidente dell’Associazione medica italiana e consigliere comunale di Padova; godette larga fama di operatore, e perfezionatore di strumenti medici.