Di nobile ed antica famiglia, studiò legge, ma non conseguì il dottorato a causa dell’inclinazione per le arti figurative, in cui ebbe maestri il Demin e lo Jappelli. Dal 1850 al ’58 insegnò estetica e storia dell’arte presso l’Accademia delle belle arti di Venezia, di cui fu segretario con funzioni di presidente, ma il 15/10/1858 preferì dimettersi e ritirarsi a vita privata, a motivo della dura opposizione che le sue idee antiaccademiche suscitavano tra i colleghi (il 12/4/1850 aveva anche rifiutato la nomina di segretario dell’Istituto, conferitagli da Radetsky). A Padova fu tra i fondatori della Società di incoraggiamento e l’ideatore della Scuola di disegno e modellazione per gli artigiani. Più che come architetto, è noto per i suoi scritti di storia e storia dell’arte, nei quali si dimostrò deciso avversario del neoclassicismo e fautore dei primitivi.