Di agiata famiglia e vivace ingegno, studiò lettere classiche e ancor giovanissimo si fece frate dei Padri riformati, ma la sua debole costituzione resse poco, e passò tra i somaschi. Non ancora sacerdote, insegnò grammatica nel seminario di S. Cipriano, a Murano, e due anni dopo, letteratura. Trasferito nel 1817 il seminario a Venezia, presso la chiesa della Salute, appoggiato dal patriarca Milesi vi fondò un’ottima biblioteca, costituendovi pure un’imponente raccolta di lapidi, epigrafi, bassorilievi, sarcofagi reperiti nella città e nelle isole della laguna. Ingegno più versatile che profondo, dedito a studi più variati che severi, ebbe peraltro notevole erudizione, confortata da stupenda memoria; quantunque irascibile, riuscì a farsi benvolere da tutti, particolarmente dagli esponenti del potere politico. La sua opera principale fu la Storia della letteratura veneziana del XVIII secolo.