CATONI MARIA LUISA

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: SCIENZE DELL’ANTICHITA’
Data elezione: s.c.r. eletta il 15 giugno 2024

Professoressa ordinaria di Archeologia e Storia dell'Arte antica presso la Scuola IMT Alti studi di Lucca

Maria Luisa Catoni è Professoressa ordinaria di Archeologia e Storia dell’Arte antica presso la Scuola IMT Alti studi di Lucca. È socio corrispondente residente (s.c.r.) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, eletta il 15 giugno 2024. La sua ricerca si concentra sullo status di oggetti, immagini e testi antichi come documenti per ricostruire contesti sociali e culturali. Ha studiato la comunicazione non verbale, le relazioni tra immagini/media/pratiche sociali, il rapporto fonti scritte/visive e il riuso dell’antichità classica. È autrice di numerose pubblicazioni e curatele, e ha ricoperto importanti incarichi istituzionali e di valutazione a livello internazionale.

Curriculum Vitae di CATONI MARIA LUISA

Maria Luisa Catoni è Professoressa ordinaria di Archeologia e Storia dell’arte antica presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca, dove presiede il corso di dottorato in Cultural Systems e dirige l’unità di ricerca LYNX: Center for the Interdisciplinary Analysis of Images, Contexts, Cultural Heritage.
Catoni è inoltre Senior fellow dell’Italian Academy for Advanced Studies della Columbia University, New York e Visiting professor presso LUISS Libera Università Guido Carli, Roma. È stata Fellow del Wissenschaftskolleg di Berlino, docente di Iconografia dell’arte antica presso l’Università degli Studi di Pisa, ricercatrice in Archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa – dove si è altresì diplomata nel corso ordinario della classe di lettere e dove ha conseguito il dottorato di ricerca in discipline storico-artistiche -, Senior research associate al J. Paul Getty Research Institute di Los Angeles e borsista del Deutsches Archäologisches Institut di Roma.
I suoi interessi di ricerca inerenti all’archeologia e alla storia dell’arte antica ruotano attorno allo status degli oggetti, delle immagini e dei testi come documenti per ricostruire interazioni e contesti sociali e culturali nell’antichità classica. In particolare, Catoni ha lavorato e pubblicato estensivamente sui temi della comunicazione non verbale come strumento di educazione e diffusione di valori etici e civici condivisi; sulle relazioni tra immagini, media e pratiche sociali;
sui processi e i contesti tecnici e sociali di produzione artistica; sul rapporto tra fonti scritte e fonti visuali, nonché sulla costruzione di teorie scientifiche (fisica, matematica e cosmologia). Catoni si è interessata altresì al riuso e alla manipolazione di valori, idee e immagini dell’antichità classica nella civiltà e nell’arte occidentale di età post-antica e alla storia della protezione del patrimonio culturale in prospettiva comparativa europea. Si occupa inoltre del confronto tra teorie di mimesi della Grecia antica e teorie della percezione contemporanee basate sulla neuropsicologia, la biologia evoluzionistica e la psicologia.
Tra le sue opere monografiche, meritano menzione almeno La comunicazione non verbale nella Grecia antica (20082) e Bere puro vino. Immagini del simposio (2010), mentre sono in preparazione i suoi Socrate-satiro. Riflessioni sul ritratto greco (con Luca Giuliani) e Tagliare il tempo. Mirone
e Zenone. Catoni ha inoltre curato Il patrimonio culturale in Francia (2007) e Tre figure. Achille, Meleagro, Cristo (con Carlo Ginzburg, Luca Giuliani e Salvatore Settis; 2013). È stata co-curatrice delle mostre La forza del Bello. L’arte greca conquista l’Italia (con Salvatore Settis, Mantova 2008), Arte e sensualità nelle case di Pompei (con Gabriel Zuchtriegel, Pompei 2022) e L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi (con Massimo Osanna, Stéphane Verger e Demetrios Athanasoulis, Roma 2023).
In virtù dei meriti maturati nel suo campo di specializzazione, Catoni ha rivestito importanti ruoli istituzionali: presidente della commissione internazionale di valutazione del Panel SH5 (Cultures
and Cultural Productions) dell’European Research Council, è stata altresì membro di numerosi comitati consultivi in Francia, Germania e Italia e di comitati internazionali di valutazione e finanziamento della ricerca. È stata inoltre consulente del Ministero della Cultura in Italia, in seno al quale ha fondato la Scuola del Patrimonio. Siede nel comitato scientifico di numerose istituzioni e riviste specialistiche nazionali e internazionali.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.