DANIELI GIAN ANTONIO

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: SCIENZE BIOLOGICHE
Data elezione: s.c.r. 19 maggio 1990, s.e. 12 settembre 2000; s.e.s.1 settembre 2022

Professore già ordinario di Biologia Applicata nell'Università di Padova

Gian Antonio Danieli è Professore già ordinario di Biologia Applicata nell’Università di Padova, dove si laureò nel 1964. Ha svolto l’intera carriera accademica a Padova, insegnando Biologia generale e Genetica fino al pensionamento nel 2009, e ricoprendo vari ruoli direttivi. È socio effettivo in soprannumero dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti dal 2022, dopo essere stato socio corrispondente e effettivo; all’interno dell’Istituto ha ricoperto anche la Presidenza. La sua ricerca ha spaziato dalla sintesi degli acidi nucleici e citologia alla genetica delle distrofie muscolari, cardiomiopatia aritmogena, bioinformatica e adattamento umano alle alte quote. È autore di oltre 200 pubblicazioni e ha ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lincei e il Premio Querini Stampalia, ed è membro di diverse accademie.

Curriculum Vitae di DANIELI GIAN ANTONIO

Nato a Padova nel 1942, nel 1964 si laureò in Scienze Biologiche nell’Università di Padova con il massimo dei voti e la lode; nello stesso anno iniziò la carriera accademica come assistente di Zoologia nella stessa università, nella quale fu professore incaricato di Citologia nel 1966, e di Genetica dal 1970 al 1980. Vincitore del concorso a cattedra in Biologia nel 1980, per un triennio tenne come Straordinario il corso di Biologia generale nella Facoltà di Scienze mm.ff.nn. dell’Università di Padova; nel 1983 fu chiamato dalla Facoltà di Medicina della stessa Università come Ordinario di Biologia generale, nella quale tenne il corso di Biologia generale fino al 1989 e successivamente quello di Genetica fino al pensionamento, nel 2009. Contemporaneamente, tenne per incarico il corso di Genetica umana nella Facoltà di Scienze della stessa Università.

Nell’Università di Padova fu direttore dell’Istituto policattedra di Biologia animale dal 1974 al 1976, del Centro interdipartimentale “A. Vallisneri” dal 1992 al 1995, del Dipartimento di Biologia dal 1998 al 2001 e del Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle Biotecnologie innovative dal 2003 al 2008.

Più volte coordinatore di progetti nazionali di ricerca MURST, dal 1990 al 1999 fu vice-presidente della commissione scientifica internazionale di Telethon. Dal 1979 al 1991 fu membro del Consiglio Direttivo della Associazione Genetica Italiana e Segretario dal 1982 al 1988.

Vincitore nel 1985 del premio “Querini Stampalia” dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, fu nominato socio corrispondente dello stesso Istituto nel 1990, socio effettivo nel 2000, Segretario della Classe di Scienze Fisiche e Naturali dal 2003 al 2006, Vicepresidente dal 2006 al 2009, Presidente dal 2009 al 2015 e Presidente emerito nel 2016.

Nel 1994 ottenne il premio Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lincei per ricerche nel campo della Biomedicina; eletto nel 1999 socio corrispondente della medesima Accademia nella categoria “Scienze biologiche ed applicazioni”, fu nominato socio nazionale nel 2017. Socio corrispondente dell’Accademia Galileiana in Padova dal 2005, fu nominato socio effettivo nel 2013.

Iniziò l’attività di ricerca studiando la sintesi degli acidi nucleici in cellule di mammifero coltivate in vitro e successivamente nei cromosomi giganti di Drosophila. Ospite dell’Institute of Animal Genetics dell’Università di Edimburgo (1969-70) fruendo di una borsa di studio della Royal Society e dell’Accademia dei Lincei, studiò la replicazione del DNA intranucleolare di Smittia e compì interessanti osservazioni al microscopio elettronico sulle relazioni tra polisomi e pori nucleari. Ritornato in Italia, studiò alcuni polimorfismi enzimatici in popolazioni di Drosophila ed iniziò ad occuparsi dell’epidemiologia genetica delle distrofie muscolari. Fino al 1994 l’attività di ricerca riguardò la genetica delle distrofie muscolari nell’uomo, stabilendo il tasso di mutazione per la forma di Duchenne e contribuendo alla epidemiologia genetica di diverse patologie neuromuscolari ereditarie; dal 1992 guidò un piccolo gruppo di ricerca che si impose a livello internazionale nella comprensione delle basi genetiche della cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro nell’uomo, identificando diversi geni implicati e chiarendo il ruolo patogeno delle loro mutazioni. A partire dal 1999, diede impulso ad un nuovo filone di ricerca nel campo della bioinformatica, mediante la ricostruzione di mappe genomiche dei geni espressi in specifici tessuti umani differenziati, la ricostruzione “in silico” dei loro profili trascrizionali e lo sviluppo di metodologie computazionali per la ricerca di elementi di regolazione ancora sconosciuti. Infine, dal 2005 al 2009 si impegnò nella ricerca dei geni coinvolti nell’adattamento umano alle alte quote.

Autore di oltre 200 pubblicazioni, prevalentemente su qualificate riviste scientifiche internazionali, di capitoli di libri e di alcuni libri, tradusse dall’inglese importanti testi di Genetica e curò l’edizione di testi didattici di Genetica e di Genetica umana molecolare.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.