DEL NEGRO PIETRO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: STORIA E FILOSOFIA
Data elezione: s.c.r. 12 settembre 2000, s.e. 23 aprile 2013, s.e.s. 1 settembre 2021

Professore emerito di Storia militare, Università di Padova

Pietro Del Negro è Professore emerito di Storia militare dell’Università di Padova. È socio dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti dal 2000, divenendo socio effettivo in soprannumero dal 2021. Nato a Conegliano nel 1941, si è laureato e ha svolto l’intera carriera accademica a Padova, ricoprendo anche ruoli direttivi in centri universitari e riviste. Le sue ricerche principali si concentrano sulla storia moderna (specialmente di Venezia e del Veneto), la storia delle Università italiane e la storia militare. Ha contribuito significativamente a questi campi con numerosi saggi e curatele, trattando temi dal Settecento veneziano alla storia dell’Università di Padova e agli studi militari.

Curriculum Vitae di DEL NEGRO PIETRO

Nato a Conegliano (Treviso) nel 1941, si laurea nel 1964 in Scienze politiche nell’Università di Padova con una tesi in Storia dei trattati e politica internazionale. Assistente alla cattedra di Storia moderna nella medesima facoltà dal 1964, insegna quale incaricato a partire dal 1970 Storia del Risorgimento e dal 1977 Storia moderna. Diventa professore associato di Storia moderna nel 1983 e professore ordinario nel 1986. Dal 1990 al 2010 è titolare della cattedra di Storia militare. Ha tenuto anche corsi di Storia della storiografia e di Storia contemporanea.
Presidente della Deputazione di storia patria per le Venezie; socio effettivo dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Dal 1992 al 2001 e dal 2008 al 2011 è stato direttore del Centro per la storia dell’Università di Padova; dirige insieme a Gregorio Piaia la rivista «Quaderni per la storia dell’Universit?i Padova». Dal 1996 al 2013 è stato vice-presidente del Centro interuniversitario per la storia delle Università italiane e membro del comitato di direzione della rivista «Annali per la storia delle Universit?taliane». È stato dal 1990 al 2001 presidente del Centro interuniversitario di studi e ricerche storico militari e dal 2000 al 2010 ha rappresentato l’Italia nel bureau della Commissione internazionale di storia militare; è membro del consiglio direttivo della Societ?taliana di storia militare.
Le ricerche hanno riguardato tre filoni principali: la storia moderna (con una particolare attenzione per la storia di Venezia e del Veneto e per le relazioni tra Venezia e gli Stati Uniti nel Settecento), la storia delle Università italiane e la storia militare. Nell’ambito della storia moderna si ricordano, tra i contributi più importanti, la monografia Il mito americano nella Venezia del Settecento («Atti della Accademia nazionale dei Lincei» 1975 e Padova 19862); i saggi su Politica e cultura nella Venezia di met?ettecento. La ‘poesia barona’ di Giorgio Baffo ‘quarantiotto’ («Comunit?1982); Forme e istituzioni del discorso politico veneziano e su Proposte illuminate e conservazione nel dibattito sulla teoria e la prassi dello Stato, in Storia della cultura veneta, 4/II e 5/II (Vicenza 1984-86); «Amato da tutta la veneta nobiltà». Pietro Longhi e il patriziato veneziano, in Pietro Longhi (Milano 1993); Uno sguardo su Venezia e la sua società: viaggiatori, osservatori politici, in Storia di Venezia, VI, Dal Rinascimento al Barocco (Roma 1994); Il 1848 e dopo, in Storia di Venezia. L’Ottocento e il Novecento, I (Roma 2002); Le relazioni di Rosalba Carriera e della sua famiglia con il patriziato veneziano, in Rosalba Carriera 1673-1757 (Venezia 2009); la curatela (con contributi più o meno significativi) delle Poesie di Giorgio Baffo patrizio veneto (Milano 1991); di Giammaria Ortes. Un “filosofo” veneziano del Settecento (Firenze 1993) e della Storia di Venezia, VIII, L’ultima fase della Serenissima con Paolo Preto (Roma 1998).
Per quel che riguarda la storia dell’Università, i saggi su L’Universit?in Storia della cultura veneta, 5/I (Vicenza 1985) e La “scuola della rivoluzione”. Progetti e riforme nella Padova democratica (1797), «Filologia veneta», III, 1991; la curatela di Charles Patin, Il Liceo di Padova (Treviso 2000), de L’Università di Padova. Otto secoli di storia (Padova 2001); de L’Università di Padova nei secoli (1601-1805). Documenti di storia dell’Ateneo (Treviso 2002) con Francesco Piovan; de I collegi per studenti dell’Università di Padova. Una storia plurisecolare (Padova 2003); della Storia delle Università italiane (3 voll., Messina 2007) con Gian Paolo Brizzi e Andrea Romano; de Le Università napoleoniche. Uno spartiacque nella storia italiana ed europea dell’istruzione superiore (Bologna 2008) con Luigi Pepe; de Le Università e le guerre dal Medioevo alla Seconda guerra mondiale (Bologna 2011); di Giovanni Poleni tra Venezia e Padova (Venezia 2013); di Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell’Università di Padova (Padova 2015).
Quanto alla storia militare, il volume su Esercito, Stato, società. Saggi di storia militare (Bologna 1979); i saggi su Dalla Repubblica di Venezia al Regno d’Italia. Una ricerca sugli alti ufficiali napoleonici originari dei territori di San Marco, in Ufficiali italiani. Esercito, politica, società («Ricerche storiche» 1993); La milizia, in Storia di Venezia, VII, La Venezia barocca (Roma 1997); La partecipazione degli studenti dell’Università di Padova alla rivoluzione e alla guerra del 1848-1849, in Universitari Italiani nel Risorgimento (Bologna 2002); la curatela della Bibliografia italiana di storia e studi militari (Milano 1987) con Giorgio Rochat e altri; di Ufficiali e societ?Interpretazioni e modelli (Milano 1988) con Giuseppe Caforio; de Il generale Antonio Baldissera e il Veneto militare (Padova 1992) con Nino Agostinetti; della Guida alla storia militare italiana (Napoli 1997); di Carlo Goldoni, L’Amante militare (Venezia 1999); di Al di qua e al di l?el Piave. L’ultimo anno della Grande Guerra (Milano 2001) con Giampietro Berti; il manuale Guerra ed eserciti da Machiavelli a Napoleone (Roma-Bari 2001, 20072); la curatela degli Atti del Seminario Lo spirito militare degli Italiani (Padova 2002); de La storiografia militare in Francia e in Italia negli ultimi vent’anni. Due esperienze a confronto (Roma 2003); di Militarizzazione e nazionalizzazione nella storia d’Italia (Milano 2006) con Nicola Labanca e Alessandra Staderini; de Il gioco e la guerra nel secondo millennio (Treviso-Roma 2009) con Gherardo Ortalli; di Giuseppe Garibaldi tra guerra e pace (Milano 2009); di Guerre e culture di guerra nella storia d’Italia (Milano 2011) con Enrico Francia.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.