DOGLIO MARIA LUISA

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: LETTERATURE ITALIANA E STRANIERA
Data elezione: s.c.n.r. 30 giugno 2004, s.c.s. 1 settembre 2016

Professore emerito, già ordinario di Letteratura italiana, Università di Torino

Maria Luisa Doglio è Professore emerito di Letteratura italiana presso l’Università di Torino. È socio corrispondente in soprannumero (s.c.s.) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti dal 1° settembre 2016, essendo stata in precedenza socio corrispondente non residente (s.c.n.r.) dal 2004. La sua vasta attività di ricerca si focalizza sulla letteratura italiana, con particolare attenzione al Rinascimento, alla scrittura epistolare e, più recentemente, alla letteratura religiosa. Ha curato edizioni critiche di importanti opere e pubblicato numerosi saggi su autori e temi centrali della letteratura italiana. È membro di varie prestigiose accademie (tra cui l’Arcadia, l’Istituto Lombardo e l’Accademia delle Scienze di Torino) e fa parte di comitati scientifici ed editoriali.

Curriculum Vitae di DOGLIO MARIA LUISA

Maria Luisa Doglio, professore emerito, già ordinario di Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, fa parte della Direzione della rivista “Lettere Italiane”e del Comitato Scientifico della Fondazione Michele Pellegrino. Centro di Studi di Storia e Letteratura Religiosa. E’ membro dei Comitati per l’Edizione Nazionale dell’opera omnia di Torquato Tasso, di Giambattista Della Porta, di Federico De Roberto, di Italo Svevo. E’ socio di varie accademie, tra cui l’Arcadia, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, l’Accademia delle Scienze di Torino.
Ha curato edizioni critiche delle Lettere di Fulvio Testi (Laterza, “Scrittori d’Italia”, 1967) e dell’inedita Idea delle perfette imprese di Emanuele Tesauro (Olschki 1975). Ha pubblicato, inoltre, opere di Enea Silvio Piccolomini, Galeotto del Carretto, Giovan Battisti Cini, Paolo Giovio, Galezzo Flavio Capra, Angelo Ingegneri, Torquato Tasso, Isabella Andreini, Carlo Emanuele I di Savoia, Lorenzo Magalotti, Virgilio Malvezzi, Valeriano Castiglione In ambito saggistico si è occupata in particolare di letteratura del Rinascimento (Il segretario e il principe, Edizioni dell’Orso 1993); scrittura epistolare (Lettera e donna, Bulzoni 1993; L’arte delle lettere, Il Mulino 2000); letteratura di corte e oratoria celebrativa (Letteratura e retorica tra Cinquecento e Seicento (Cesati, 2016). Negli ultimi anni ha approfondito l’interesse per la letteratura religiosa (Scrittura religiosa Forme letterarie dal Trecento al Cinquecento; Rime sacre dal Petrarca al Tasso; Rime sacre tra Cinquecento e Seicento; La Predicazione nel Seicento; Predicare nel Seicento; Prediche e predicatori nel Seicento; Poesia religiosa nel Novecento, curati con Carlo Delcorno e usciti dal Mulino tra il 2003 e il 2016). A cui si aggiunge «Scrivere di sacro». Forme di letteratura religiosa dal Duecento al Settecento, Edizioni di Storia e Letteratura 2014. Ha scritto su maestri della critica nel Novecento (Giovanni Getto Il suo stile critico, Alessandria, Edizioni dell’Orso 2009). Ma anche su Tasso (Origini e icone del mito di Torquato Tasso, Bulzoni 2002) e Petrarca (Il segretario, la cerva, i versi dipinti. Tre studi su sonetti del Petrarca, Edizioni dell’Orso 2006). Di recente su Dante («Più aperto intendi ancora» Tre letture dantesche Inf.VII, Purg. XVII, Par. XXXII, Edizioni di Storia e Letteratura 2015). Con Manlio Pastore Stocchi è autore del repertorio Rime degli Arcadi I-XIV 1716-1781, Ivi 2013).

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.