DRUSI RICCARDO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: LETTERATURE ITALIANA E STRANIERA
Data elezione: s.c.r. eletto il 15 giugno 2024

Professore associato di Letteratura italiana, Università Ca' Foscari di Venezia

Riccardo Drusi è Professore associato di Letteratura italiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia. È stato eletto socio corrispondente residente (s.c.r.) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti il 15 giugno 2024. La sua ricerca si concentra sulla letteratura italiana dal Medioevo all’età contemporanea, con particolare riguardo per il Rinascimento. Ha studiato autori come Dante, Petrarca e Villani, occupandosi anche di testi veneti, scrittura epistolare e letteratura religiosa. Tra i suoi contributi figurano edizioni critiche (es. per l’Accademia della Crusca) e la recente scoperta di un manoscritto inedito di Carlo Goldoni.

Curriculum Vitae di DRUSI RICCARDO

Riccardo Drusi (Venezia, 1966) è professore associato di Letteratura italiana del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Si è occupato di tematiche letterarie comprese fra il Medioevo e l’età contemporanea, con particolare riguardo per la letteratura rinascimentale. Ha scritto saggi in importanti riviste e monografie sulla poesia del Duecento, su Dante, Petrarca, sulla Nuova cronica trecentesca di Giovanni Villani, sulle Annotazioni al Villani di Vincenzio Borghini (fornendo la monumentale edizione critica del testo per l’Accademia della Crusca), ma ancora sulla letteratura volgare in area friulana nel medio e tardo Quattrocento, sulla lingua cortigiana romana e sulla ‘rassettatura’ del Decameron del 1573. Membro del Comitato di studio “Vincenzio Borghini”, ha diretto gli incontri da questo organizzati tra il 1999 e il 2002, è stato tra i curatori della mostra Vincenzio Borghini. Filologia e invenzione nella Firenze di Cosimo I (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale), di cui ha curato anche il catalogo (Firenze, Olshki). Ha partecipato nel 2000-2002, al PRIN (Progetto di Ricerca di Rilevante interesse Nazionale)
finalizzato all’allestimento del Dizionario storico dei dialetti veneti, coordinatori Ivano Paccagnella, Vittorio Formentin, Gino Belloni, Alfredo Stussi, in particolare dedicandosi al testo critico dei quattro libri delle Lettere di Andrea Calmo, monumento letterario del dialetto veneziano cinquecentesco. Ma ancora, sul campo della letteratura veneziana e veneta, ha curato il volume “La sorte de le parole”.
Testi veneti dalle origini all’Ottocento. Edizioni, strumenti, lessicografia e dedicato saggi sui trecenteschi Niccolò de Rossi e Francesco Vannozzo, ha curato l’edizione dell’Itinerario del 1536 per la Terraferma veneta di Zuanne de San Foca, e ancora sulla letteratura “alla bulesca” e sulla Verra antiga di Alessandro Caravia. Molta eco ha ricevuto, anche sui media , la scoperta da parte sua nel 2020 di un manoscritto inedito di una commedia di Carlo Goldoni presso la LandesBibliothek di Dresda, di cui ora si sta occupando a fondo.
Nel 2004 ha fatto parte del Progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale La tradizione del moderno – Teatro e romanzo nei secoli XVII e XVIII – coordinatore Guido Baldassarri – Università di Padova e, di lì a qualche anno, è entrato nel PRIN coordinato da Paolo Mastandrea. Nello stesso anno è entrato a far parte del parallelo progetto di ricerca dedicato al teatro europeo, Teatre Italià i europeu en els segles XVI-XVII- coordinatore Prof. Rossend Arquès – Universitat Autonoma Barcelona.
Dopo aver contribuito alla Storia letteraria d’Italia Piccin – Vallardi con pagine sulle cure testuali nell’editoria del volgare quattro e cinquecentesca, si è rivolto allo studio della pratica di traduzione
dall’italiano nelle lingue europee dalla fine del XV ai primi del XVII secolo, integrandovi ricerche sulla diffusione del teatro italiano rinascimentale nella penisola iberica.
Ma anche sul fronte della letteratura del Novecento si è occupato delle presenze mitologiche nella poesia di Giuseppe Ungaretti, nell’opera coordinata da Pietro Gibellini Il mito nella letteratura italiana. Altri suoi più recenti lavori riguardano le egloghe dantesche e la presenza delle dottrine giurisprudenziali nell’opera petrarchesca. Ha attualmente in corso, dopo alcuni lavori prodromici, una ricerca sistematica sulle biblioteche di testi volgari antichi nella Firenze dell’Accademia della Crusca.
Già membro del comitato scientifico dell’opera Il Rinascimento italiano e l’Europa, è codirettore degli «Studi Petrarcheschi», redattore della «Rivista di Letteratura teatrale» e cnel comitato della collana Scena arborata, votata alla pubblicazione e allo studio di testi teatrali attinenti al genere pastorale fra
Cinque e Seicento.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.