GIUDICE GIAN FRANCESCO

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: FISICA E ASTRONOMIA
Data elezione: s.c.n.r. 16 luglio 2011

Direttore del Dipartimento di Fisica Teorica del CERN di Ginevra

Gian Francesco Giudice è Direttore del Dipartimento di Fisica Teorica del CERN di Ginevra. È socio corrispondente non residente (s.c.n.r.) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti dal 16 luglio 2011. Laureato a Padova, ha lavorato al Fermilab e all’Università del Texas prima di trasferirsi al CERN nel 1993. La sua ricerca si concentra sulla fisica delle particelle elementari, supersimmetria e cosmologia. È autore di oltre un centinaio di pubblicazioni e si dedica alla divulgazione scientifica.

Curriculum Vitae di GIUDICE GIAN FRANCESCO

Nato a Padova il 25 gennaio 1961, si è laureato in fisica presso l’Università di Padova nel 1984 e quindi ha ottenuto il titolo di Doctor Philosophiae in fisica teorica presso la Scuola Internazionale di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste nel 1988. Dal settembre 1988 all’agosto 1990 è stato Research Associate nel gruppo di fisica teorica del Fermi National Accelerator Laboratory presso Chicago, negli Stati Uniti. Dal settembre 1990 all’agosto 1992 è stato Research Fellow nel dipartimento di fisica dell’Università del Texas a Austin, nel gruppo del Prof. Steven Weinberg, premio Nobel nel 1979. È stato quindi nominato ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso l’Università di Padova. Successivamente, nel febbraio del 1993, si è trasferito al CERN di Ginevra, dove lavora tuttora come Senior Scientist del Dipartimento di Fisica Teorica.
La sua attività di ricerca, documentata da oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche, verte sulla formulazione di nuove teorie che estendono le attuali conoscenze delle interazioni delle particelle elementari a regimi di distanze ancora più piccole. Studia anche come la teoria delle particelle elementari possa applicarsi alla cosmologia e descrivere gli stadi primordiali della storia del nostro universo. Ha contribuito con famosi risultati e nuove scoperte teoriche soprattutto nel campo della supersimmetria e nella formulazione di modelli con nuove dimensioni spaziali. Tiene regolarmente seminari e lezioni nelle università e negli istituti di ricerca di tutto il mondo. Ha fatto parte dei comitati scientifici dei grandi collisori di particelle del CERN (LEP, LHC) e lavora attivamente nei comitati per la pianificazione delle future macchine acceleratrici progettate al CERN e nei diversi laboratori del mondo. Oltre all’attività di ricerca, è impegnato anche nella divulgazione scientifica e tiene spesso lezioni pubbliche, partecipando a varie manifestazioni in Italia e all’estero. Ha recentemente scritto un libro divulgativo (intitolato “Odissea nello zeptospazio”) sull’LHC, il grande acceleratore di protoni ora in funzione al CERN.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.