KEIL GUNDOLF

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: MEDICINA
Data elezione: s.s. 10 ottobre 1999, s.s.s. 1 settembre 2014

Professore emerito di Storia della medicina e direttore del Gerhard-Möbus-Institut nell'Università di Würzburg

Gundolf Keil è Professore emerito di Storia della medicina all’Università di Würzburg. È socio straniero (s.s.) dal 1999 e straniero in soprannumero (s.s.s.) dal 2014 dell’Istituto Veneto. Ha una formazione accademica multidisciplinare in filologia, germanistica, etnologia e medicina. Ha diretto importanti istituti universitari e centri di ricerca. Vanta numerosi premi scientifici e oltre 1500 pubblicazioni.

Curriculum Vitae di KEIL GUNDOLF

Nato il 17.7.1934 a Wartha (provincia Frankenberg/Bassa Slesia) in una famiglia di commercianti, scuole a Wartha, Rostock, Zurich, Ettlingen e Heidenheim/Brenz, studio della filologia classica, germanistica, etnologia e “Volkskunde” dell’Europa centrale all’Università di Heidelberg 1954-62; dottorato in storia della medicina 1960; i due esami di stato per il liceo 1961-62; assistente e rispettivamnete assistente superiore agli istituti di storia della medicina di Gottinga (1962-64) e Bonn (1964-70); studio della medicina a Gottinga e Bonn 1962-67; esame di stato per la medicina e iscrizione all’albo professionale 1968: dottorato per la medicina 1969; nomina alla seconda cattedra di germanistica all’Università di Stockholm 1969; assistente superiore all’istituto di storia della medicina a Bonn 1970; abilitazione alla libera docenza per la storia della medicina a Friburgo 1970/71; direttore ad interim dell’istituto di storia della medicina all’Università di Märburg 1971-73; offerta di cattedra a Märburg e Würzburg 1972; presidente dell’istituto di storia della medicina dell’Università 1972-2002; offerta per l’ordinariato di storia della medicina a Bonn 1985; fondazione dell’istituto Collaterale per la ricerca sulla slesia all’Università di Würzburg 1986; presidente ad interim dell’istituto di storia della medicina a Würzburg 2002-2004; dal 2005 presidente dell’istituto Gerhard Mobius per la ricerca della Slesia all’Università di Würzburg. Dal 1954 numerosi premi e riconoscimenti scientifici, tra cui il dottorato honoris causa della facoltà di scienze naturali ed umanistiche dell’Università di Slesia a Opava. Quattro scritti commemorativi; oltre 1500 pubblicazioni.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.