LONGO GIUSEPPE

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: INGEGNERIA
Data elezione: s.c.r. 22 maggio 1991, s.e. 12 settembre 2000, s.e.s. 1 settembre 2021

Professore emerito di Teoria dell'informazione dell'Università di Trieste

Giuseppe O. Longo (Forlì 1941) è Professore emerito di Teoria dell’informazione all’Università di Trieste. Ha conseguito lauree in Ingegneria elettronica e Matematica e ricoperto la cattedra dal 1975 al 2009. È socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e corrispondente dell’Istituto Lombardo. Le sue ricerche spaziano dalla teoria dell’informazione e codici all’epistemologia, intelligenza artificiale e problemi della comunicazione. È autore di numerosi saggi scientifici e letterari, con opere tradotte e messe in scena.

Curriculum Vitae di LONGO GIUSEPPE

(Forlì 1941) ha ottenuto la laurea in Ingegneria elettronica (1964) e in Matematica (1968) e la libera docenza in Cibernetica e Teoria dell’informazione (1969). Dal 1975 al 2009 ha ricoperto la cattedra di Teoria dell’informazione alla Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Trieste.
Ha svolto ricerche sulla teoria delle reti, sulla teoria dei codici algebrici e sulla teoria dell’informazione (in particolare sulla codifica di sorgente). Fa parte del comitato di redazione di riviste specialistiche italiane e straniere. Per molti anni è stato recensore per “Mathematical Reviews” e per ” Zentralblatt für Mathematik”. Dal 1969 al 1990 è stato direttore di ricerca presso il Centre International des Sciences Mécaniques (CISM) di Udine. Ha diretto il settore “Linguaggi scientifici e letterari” del Laboratorio interdisciplinare della International School for Advanced Studies (SISSA) di Trieste. Ha insegnato e fatto ricerca in alcuni istituti statunitensi, francesi e britannici.
È socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e socio corrispondente dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. È socio dell’Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana. 
Attualmente si occupa soprattutto di epistemologia, di intelligenza artificiale, di problemi della comunicazione e delle conseguenze sociali dello sviluppo tecnico. Su questi temi ha pubblicato i saggi “Il nuovo Golem: come il computer cambia la nostra cultura” (Laterza, 1998), “Homo Technologicus” (Meltemi 2001, Ledizioni 2012), “Il simbionte” (Meltemi 2003, Mimesis 2013), “Homo Immortalis” (con N. Bonifati, Springer 2012), “Bit Bang. La nascita della filosofia digitale” (con A. Vaccaro, Maggioli 2013).
Altri suoi saggi: “Il senso e la narrazione” (Springer 2008), “Il gesuita che disegnò la Cina, Vita e opere di Martino Martini” (Springer 2010). È stato traduttore per le case editrici Boringhieri e Adelphi e nel 1991 ha vinto il premio “Monselice” per la traduzione scientifica.
Ha collaborato ad alcune grandi opere dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e per oltre vent’anni a “Le Scienze” e al “Corriere della Sera”. Attualmente collabora ad “Avvenire” a “Technology Review”, a “Mondo Digitale”, a “Prometeo”, a “Riflessioni sistemiche”, all'”Indice dei libri del mese”, a “Vita e Pensiero”, alla Rai e alla Radio della Svizzera Italiana. Svolge un’intensa attività narrativa e drammaturgica. Le sue opere letterarie sono state tradotte in parecchie lingue, e molti suoi drammi sono stati messi in scena a Trieste, Trento, Milano, Padova, Firenze, Roma.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.