MORANDI BONACOSSI PIERDANIELE

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: SCIENZE DELL’ANTICHITA’
Data elezione: s.c.r..eletto il 15 luglio 2021; s.e. dal il 15 giugno 2024

Professore ordinario di Archeologia e Storia dell'Arte della Asia Occidentale e del Mediterraneo Orientale antichi nell'Università di Udine

Daniele Morandi Bonacossi è Professore ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente antico all’Università di Udine. È stato eletto socio corrispondente residente dell’Istituto Veneto nel 2021 ed è diventato socio effettivo nel 2024. Le sue ricerche si concentrano sull’archeologia e storia del Vicino Oriente, studiando insediamento umano e società complesse in aree come Siria e Iraq. Ha diretto numerose campagne di scavo e progetti archeologici internazionali, tra cui il “Land of Nineveh Archaeological Project” in Iraq. È molto attivo nella protezione e conservazione del patrimonio culturale in contesti bellici e ha ricevuto importanti premi per le sue scoperte.

Curriculum Vitae di MORANDI BONACOSSI PIERDANIELE

È professore ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente antico presso l’Università di Udine. Nel 1987 si è laureato con lode in Archeologia del Vicino Oriente antico all’Università di Padova. Fra il 1988 e il 1990 si è perfezionato nello studio dell’archeologia orientale alla Freie Universität di Berlino con una borsa di studio del Deutscher Akademischer Austauschdienst (DAAD). Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1993 (Università L’Orientale, Napoli), compiendo le sue ricerche alla Freie Universität di Berlino (1990-1992). Dal 1995 al 1996 è stato ricercatore associato NATO-CNR alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco, poi ricercatore e professore associato all’Università di Udine.

Attività di ricerca
Ha diretto numerose campagne di scavo e ricognizione archeologica in diversi siti del Vicino Oriente (Siria, Oman, Yemen, Iraq). Dal 2012 dirige il “Land of Nineveh Archaeological Project” (Iraq, Regione del Kurdistan; http://www.terradininive.com/). Dal 2013 è responsabile del progetto di formazione di personale iracheno specializzato nella conservazione e gestione del patrimonio archeologico e del progetto di creazione del parco archeologico del sistema di canali e rilievi rupestri assiri di Sennacherib e del loro inserimento nella World Heritage Tentative List dell’UNESCO, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (https://sennacheribarchaeologicalpark.com/). Dal 2017 co-dirige lo scavo archeologico italo-curdo di Gir-e Gomel/Gaugamela e, dal 2019, lo scavo italo-curdo di Faida (Regione del Kurdistan, Iraq). Dal 1999 al 2011 è stato direttore della Missione Archeologica Italiana a Mishrifeh/Qatna (Siria; www.qatna.org) e, dal 2008 al 2011, ha co-diretto la Missione Archeologica Italiana nel Deserto della Palmirena (Siria).Si occupa prevalentemente dello studio dell’insediamento umano e dell’interazione fra uomo, ambiente, risorse e strategie di sussistenza, di archeologia del pastoralismo, archeologia degli imperi e della cultura materiale e dell’organizzazione delle società complesse fra il Calcolitico e l’età del Ferro soprattutto in Siria, Iraq e Anatolia orientale.
E’ molto attivo nel campo della documentazione, protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale nei contesti bellici e post-bellici di Siria e Iraq. Dal 2017 è responsabile del progetto “Let’s give the Yazidis a future! Safeguarding and preservation of the Yazidis’ cultural heritage” finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. E’ membro e co-fondatore di Rashid International, una ONG internazionale per la protezione del patrimonio culturale iracheno.
E’ direttore dello Advanced Technology Lab for Cultural Heritage (Università di Udine e Trieste, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Centro Internazionale di Fisica Teorica ed Elettra Sincrotrone) e delegato del rettore dell’Università di Udine per l’archeologia.
E’ stato organizzatore e membro dei comitati scientifici delle mostre archeologiche internazionali “Nineveh”, National Museum of Antiquities in the Netherlands (RMO), Leida, 2017, “Schätze des alten Syrien. Die Entdeckung des Königreiches Qatna”, Landesmuseum Württemberg, Stoccarda, 2009-2010 e “The Metropolis of the Orontes. Art and Archaeology from the Ancient Kingdom of Qatna”, Qasr Zahrawi, Homs, 2005-2006.
Dirige le serie monografiche Studi Archeologici su Qatna e Italian Archaeological Mission to the Kurdistan Region of Iraq. Monographs (Forum Editrice, Udine). E’ membro dei comitati scientifici di riviste e serie internazionali: KASKAL (LoGisma), Mesopotamia (Le Lettere), Rivista di Archeologia (G. Bretschneider Editore), Studies on the Ancient Near East and the Mediterranean (Arbor Sapientiae), Zagros Studies (Peeters Publishers), Études mésopotamiennes – Mesopotamian Studies (Brepols), Melammu Workshops and Monographs (Ugarit-Verlag), Studia Eblaitica (Harrassowitz Verlag), Bibliotheca Euphratica (Ferrol), Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie (Walter de Gruyter).
È revisore di diverse agenzie di ricerca nazionali e internazionali (Belgio, Francia, Germania, Giappone, Israele, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti).
È autore di tre monografie e curatore di nove volumi miscellanei; ha pubblicato oltre 150 articoli in riviste, atti di convegni e volumi miscellanei di ambito internazionale.

Appartenenza a società di ricerca
È membro della Società degli Orientalisti Italiani, della Deutsche Orient-Gesellschaft (Berlino) e delle American Schools of Oriental Research (Boston).

Premi e riconoscimenti internazionali
2020: “Khaled al-Asaad” International Archaeological Discovery Award per la scoperta del complesso di arte rupestre assiro di Faida (Iraq).
2014: World Monuments Fund Watch Day Award per il sito archeologico di Khinis (Iraq).

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.