PAVANELLO GIUSEPPE

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: ARTI FIGURATIVE, MUSICA E CINEMA
Data elezione: s.c.r. 10 ottobre 1999, s.e. 27 novembre 2002.

Professore ordinario di Storia dell'arte moderna e medioevale nell'Università di Trieste

Giuseppe Pavanello è stato Professore ordinario di Storia dell’arte moderna e medioevale all’Università di Trieste. È socio corrispondente residente (dal 1999) e poi effettivo (dal 2002) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Dirige il Centro Studi Canoviani di Possagno e fa parte dei comitati per l’Edizione Nazionale e la Fondazione Canova. Ha diretto l’Istituto di Storia dell’arte a Trieste e la Fondazione Giorgio Cini a Venezia, curando mostre e pubblicazioni. I suoi vasti studi spaziano dall’arte neoclassica e Canova alla pittura e scultura veneta tra Sei e Novecento.

Curriculum Vitae di PAVANELLO GIUSEPPE

Si è laureato in Lettere sotto la guida di Rodolfo Pallucchini all’Università di Padova, dove ha svolto la sua prima attività didattica e di ricerca dal 1972 al 1987, anno in cui ha vinto il concorso di professore ordinario.
E’ stato quindi chiamato a coprire la cattedra di Storia dell’arte medievale e moderna nell’Università di Trieste, facoltà di Lettere e Filosofia, dove ha diretto l’Istituto di Storia dell’arte.
In seno all’Istituto Veneto, è fra gli organizzatori delle “Settimane di Storia dell’arte veneta”, promosse in collaborazione con l’Ecole du Louvre di Parigi, e cura, assieme a Francesco Valcanover, la collana “Studi di Arte Veneta”.
Fa parte del Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Canova, dell’Istituto di ricerca su Canova e il neoclassicismo di Bassano, del Consiglio scientifico della Fondazione Canova di Possagno, dove dirige il Centro Studi Canoviani.
Presso l’Università di Trieste è responsabile della ricerca “Opere d’arte veneta in Istria e Dalmazia” (tre i volumi sinora pubblicati, con la catalogazione delle opere d’arte dell’Istria dal Medioevo all’Ottocento) e dirige la rivista “Arte in Friuli Arte a Trieste”; fa parte della redazione di “Arte Veneta” (dove, a partire dal 1972, sono apparsi alcuni dei suoi più significativi contributi) e di “Neoclassico”.
E’ direttore dell’Istituto di Storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
I suoi studi si sono rivolti in particolare all’arte neoclassica (mostre Venezia nell’età di Canova 1780-1830, 1978; Neoclassico. Arte, architettura e cultura a Trieste, 1990; Giuseppe Bernardino Bison, 1997) e ad Antonio Canova (catalogo delle opere dello scultore, 1976; mostra Antonio Canova, 1992; interventi su Canova collezionista, sui gessi, i dipinti e i disegni: mostra all’Ermitage di Pietroburgo, 2001), alla committenza e al collezionismo sei e settecentesco (indagini sui Baglioni, Rezzonico, Nave, Recanati), alla scultura del Veneto e del Friuli Venezia Giulia dei secoli XVIII-XIX (saggi del 1988 e del 1995, convegno di Lubiana del 1998, convegno di Venezia promosso dall’Istituto Veneto nel 2001, con curatela degli Atti), alla pittura veneziana dal Seicento all’Ottocento (da Louis Dorigny a Giambattista Tiepolo e ai tiepoleschi, ad Antonio Guardi; mostre Pietro Longhi, 1993; Da Padovanino a Tiepolo, 1997; Capolavori nascosti dall’Ermitage di Pietroburgo, 1998; Europa um 1770. Kunst in der Epoche der Aufklärung, 1999), alla decorazione d’interni nei palazzi di Venezia, Trieste, Padova, Bassano e delle ville venete nei secoli XVII-XIX (Gli affreschi nelle ville venete dal Seicento all’Ottocento, 1978; Palazzo Grassi, 1986; Il Teatro La Fenice, 1987; saggio nel catalogo della mostra Il Veneto e l’Austria 1814-1866, 1989), alla pittura dell’Ottocento e del primo Novecento (mostre Venezia nell’Ottocento. Immagini e mito, 1983; Zandomeneghi, 1988; Trieste, Venezia e le Biennali 1895-1914, 1995; Ottocento di frontiera. Gorizia 1790-1840, 1995; saggi del 1991, 1997, 2000). Sta ora curando (2002) i due volumi La pittura nel Veneto. L’Ottocento, editi da Electa con il patrocinio della Regione Veneto.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.