PULLINI GIORGIO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: LETTERATURE ITALIANA E STRANIERA
Data elezione: s.c.r. 23 luglio 1980, s.e. 12 giugno 1993, s.e.s. 1 settembre 2009

Professore emerito di Letteratura italiana dell'Università di Padova

Giorgio Pullini è Professore emerito di Letteratura italiana all’Università di Padova, dove si è laureato e ha svolto la sua carriera universitaria. È stato socio corrispondente residente (dal 1980), poi effettivo (dal 1993) e effettivo in soprannumero (dal 2009) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Ha studiato prevalentemente la narrativa e il teatro italiani dal Settecento ad oggi, con alcuni sondaggi sui secoli precedenti. Ha ricoperto ruoli editoriali, collaborato a riviste e quotidiani come critico letterario e teatrale, e tenuto conferenze anche all’estero. Membro di altre Accademie e giurie di premi letterari, è autore di numerosi volumi e ha vinto diversi premi per la saggistica.

Curriculum Vitae di PULLINI GIORGIO

È nato a Padova il 14.09.1928, dove si è laureato nel 1951 in Letteratura italiana alla Facoltà di Lettere.
Qui ha svolto la sua carriera universitaria (salvo un anno a Udine, il 1976-77, Facoltà di Lingue):
assistente straordinario dal 1951 al 1959;
libero docente e incaricato di “Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea” dal 1959 al 1976;
ordinario di Letteratura italiana dal 1976 al 1998.
Ora è professore emerito.
È socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia; dell’Accademia Galileiana di Padova; dell’Accademia Olimpica di Vicenza; È uno dei condirettori della rivista “Lettere italiane” di Olschki.
Ha collaborato saltuariamente alle riviste “Belfagor”, “Il Mulino”, “Convivium”, “Sipario”, ecc.; e continuativamente a “Comunità” di Olivetti dal 1955 al 1970 (critica di narrativa); “Nuova rivista europea” di Vigorelli dal 1982 al 1985 (critica di narrativa); ai quotidiani “Il Resto del Carlino” (ediz. Di Padova) dal 1965 al 1982 (critica teatrale); “La Nuova Venezia”, “Il Mattino di Padova”, “La Tribuna di Treviso” dal 1982 al 1997 (critica teatrale e letteraria: per la critica letteraria collabora ancora); “Messaggero Veneto di Udine”dal 1988 al 1993 (critica letteraria). Ha vinto i premi: “Incontri della gioventù” nel 1953 (saggistica teatrale); Cassa delle Province Lombarde nel 1956 (critica letteraria); “Diego Fabbri” nel 1996 (saggistica teatrale); “Amantea” nel 1997 (saggistica teatrale).
Fa parte delle giurie di premi letterari: “Campiello” dal 1994 (dal 1982 al 1993 ha fatto parte del Comitato tecnico); “Comisso” dal 1991; “Settembrini” dal 1994.
È stato membro della giuria del Premio Berto-opera prima dal 1989 al 1997.
Ha studiato prevalentemente la narrativa e il teatro italiani dal ‘700 ad oggi, dopo alcuni sondaggi sul ‘400-‘500.
Ha tenuto conferenze e corsi in Italia e all’estero (Svizzera, Germania, Norvegia, Francia, Spagna, Jugoslavia, Ungheria, Stati Uniti, Canada).Bibliografia
Volumi
– Burle e facezie del Quattrocento, Pisa, Nistri-Lischi, 1958
– Teatro italiano fra due scoli (1850-1950), Firenze, Parenti, 1958.
– Narratori italiani del Novecento, Padova, Liviana, 1959.
– Le poetiche dell’Ottocento (Antologia critica), Padova, Liviana, 1959.
– Cinquant’anni di teatro in Italia, Bologna, Cappelli, 1960.
– Marco Praga, Bologna, Cappelli, 1960.
– Il romanzo italiano del dopoguerra (1940-1960), Milano, Schwartz, 1961, con dizionario degli autori e bibliografia della critica 1940-1965; 3ª ed. 1970, con dizionario e bibliografia aggiornati al 1970; 4ª ed. 1972; 5ª ed. 1976.
– La novela italiana de la posguerra, 1940-1965, Madrid, Guadarrama, 1969 (traduzione in spagnolo di J-M. Velloso del Romanzo italiano del dopoguerra).
– Aldo Palazzeschi, Milano, Mursia 1965; 2ª ed. riveduta e ampliata 1972
– Giovanni Comisso, Firenze, La Nuova Italia, 1969; 2ª ed. accresciuta 1974.
– Teatro italiano del Novecento, Bologna, Cappelli, 1971.
– Volti e risvolti del romanzo contemporaneo, Milano, Mursia, 1971; 2ª ed. accresciuta 1974.
– Teatro contemporaneo in Italia, Firenze, Sansoni, 1974.
– Teatro italiano dell’Ottocento, Milano-Padova, Vallardi-Piccin, 1981.
– Comisso, Camposampiero, Edizioni del Noce, 1982.
– Tra esistenza e coscienza. Narrativa e teatro del ‘900, Milano, Mursia, 1986.
– Pirandello e il teatro del Novecento, Modena, Mucchi, 1990.
– Giuseppe Berto: da “Il cielo è rosso” a “Il male oscuro”, Modena, Mucchi, 1991.
– Il teatro in Italia, III, Settecento e Ottocento, Roma, Studium, 1995.
– Parabole del romanzo italiano (Ottocento e Novecento), Torino, Genesi, 1997.
– Sipario rosso (cronache teatrali 1965-1997), Milano, Guerini, 1998.
Edizioni curate
– A. Fogazzaro, Piccolo mondo antico, Padova, Radar, 1968.
– Pègaso – Pan, Treviso, Canova, 1976 (antologia). Giovanni Comisso, Firenze, Olschki, 1983 (Convegno, Venezia 2-3 aprile 1982).
– A. Fogazzaro, il mistero del poeta, Abano Terme, Piovan, 1990.
– L. Codemo, Scene di vita (antologia di narrativa), Mirano-Venezia, Eidos, 1998.Nota bene: per una bibliografia esauriente si veda Sipario rosso, ed. cit., pp.595-609, a cura di Bianca Maria Da Rif.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.