RIZZI ALBERTO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: STORIA E FILOSOFIA
Data elezione: s.c.r. 21 luglio 2014; s.e. 23 marzo 2019, s.e.s.1 settembre 2022

Storico dell'arte

Alberto Rizzi è uno Storico dell’arte, eletto socio corrispondente residente (2014), poi effettivo (2019) e in soprannumero (2022) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Nato a Venezia nel 1941, si è laureato a Padova e ha svolto attività presso l’Unesco e diverse Soprintendenze ai Beni Artistici, Storici, Ambientali e Architettonici. Ha lavorato per il Ministero degli Affari Esteri come attaché culturale a Varsavia dal 1981 al 1987, organizzando anche un nuovo Istituto Italiano di Cultura a Cracovia. È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche incentrate sulla storia dell’arte, con studi significativi su temi veneziani (vere da pozzo, scultura, leoni di San Marco) e su figure come Bellotto. È membro di altre istituzioni culturali quali l’Ateneo Veneto e diverse Società di Storia Patria.

Curriculum Vitae di RIZZI ALBERTO

Alberto Rizzi nasce a Venezia nel 1941 da padre veneziano, storico della medicina, e madre armena esule da Costantinopoli. Conseguita la laurea in lettere a Padova con una tesi sulle chiese rupestri della Basilicata, guida nel 1968, per conto dell’Unesco, un’équipe italo-olandese per il censimento dei beni artistici di Venezia. L’anno seguente è direttore dell’Accademia dei Concordi di Rovigo. Presta quindi attività presso le Soprintendenze ai Beni Artistici e Storici e quelle ai Beni Ambientali e Architettonici di Bologna, Venezia e Trieste, dapprima come collaboratore (catalogazione ministeriale delle chiese di Ferrara) e dal 1975 come funzionario. Negli anni 1976-1977 dirige, dalla sede di Udine, i restauri degli affreschi in seguito al terremoto in Friuli del 1976. Nel 1978 è di nuovo a Venezia in qualità di direttore presso la locale Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici. In seguito passa a disposizione del Ministero degli Affari Esteri, ricoprendo la carica di attaché culturale a Varsavia dal 1981 al 1987 e organizzando un nuovo Istituto Italiano di Cultura a Cracovia. Dopodiché rientra in Italia svolgendovi libera attività di studioso e dividendo il suo tempo tra Venezia e lo sperduto villaggio di Alone di Casco (Brescia), dove acquista e valorizza l’antica casa della comunità, impreziosita da affreschi tra cui un grande leone marciano.
Alberto Rizzi è autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche di cui una ventina in volume. Fra queste: Vere da pozzo di Venezia (ivi, 1981, edd. ampliate nel 1992 e nel 2007); Romanische Reliefs von venezianischen Fassaden (Wiesbaden 1982); Scultura esterna a Venezia (ivi 1987, 2 ed. ampliata 2014); La Varsavia di Bellotto (Milano 1990: 1° premio Salotto Veneto, ed. ted. Munchen 1991); Bernardo Bellotto. Dresda Vienna Monaco (Venezia 1996, ed. ted. 1998); I leoni di San Marco (Venezia 2001, voll. 2, ed. ampliata in 3 voll. Sommacampagna 2012); Casto. Arte, storia e ambiente in un comune della Valsabbia (Brescia 2004); Canaletto w Warszawie (Varsavia 2006: attestato come miglior libro dell’anno sulla capitale polacca); Scritti di storia dell’arte sulla Basilicata (Matera 2007: premio Basilicata); Guida della Dalmazia (Trieste 2007 e 2010, voll. 2: premio Tacconi).
È membro delle seguenti istituzioni culturali:
Ateneo Veneto
Ateneo di Salò
Società Dalmata di Storia Patria (Roma)
Deputazione di Storia Patria per la Lucania

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.