VARANINI GIAN MARIA

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: STORIA E FILOSOFIA
Data elezione: s.c.r. 4 agosto 1998, s.e. 19 maggio 2010

Professore ordinario di Storia medioevale nell'Università di Verona

Gian Maria Varanini è Professore ordinario di Storia medioevale nell’Università di Verona. È membro dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, eletto s.c.r. il 4 agosto 1998 e s.e. il 19 maggio 2010. Nato a Pisa nel 1950, si è laureato in lettere a Padova nel 1972, dove è stato ricercatore di storia medievale fino al 1988. Ha insegnato all’Università di Trento dal 1988 (diventando ordinario nel 1994 e preside dal 1998) prima di ricoprire la cattedra a Verona. I suoi interessi di ricerca vertono sulla storia politica, sociale e culturale dell’Italia medievale, con particolare riferimento all’area centrosettentrionale, al Veneto, alle città venete e ai rapporti tra Venezia e la Terraferma.

Curriculum Vitae di VARANINI GIAN MARIA

Nato a Pisa nel 1950, si è laureato in lettere nel 1972 all’Università di Padova, presso la quale è stato assegnista e ricercatore di storia, medievale dal 1976 al 1988.
Dal 1988 insegna all’Università di Trento (Facoltà di Lettere e filosofia), inizialmente (1988-1994) come associato e dal 1994 come ordinario.
Dal 1998 è preside della stessa facoltà. È membro effettivo dell’Accademia di agricoltura scienze e lettere di Verona, socio corrispondente dell’Accademia roveretana degli agiati, socio corrispondente della Deputazione veneta di Storia patria.
Fa parte del comitato scientifico del Centro italiano di studi sul basso medioevo (S. Miniato, prov. di Pisa), del comitato di redazione delle riviste “Società e storia”, ” Quaderni di storia religiosa”, “Annali dell’Istituto storico italo-germanico in Trento”.
I suoi interessi di ricerca principali si indirizzano alla storia politica, sociale e culturale dell’Italia medievale, con particolare riferimento all’area centrosettentrionale e al Veneto.
In tale ambito ha approfondito vari aspetti della storia delle città venete in età comunale e signorile, i rapporti fra Venezia e le città della Terraferma nel Trecento e Quattrocento, e più in generale le caratteristiche dello stato rinascimentale.
Fra le sue ricerche più significative:
Il distretto veronese nel Quattrocento, Verona 1980;
Gli Scaligeri 1277-1387, Milano 1988;
Vicenza nel Trecento. Istituzioni, classe dirigente, economia, in Storia di Vicenza, II (Il medioevo), a cura di G. Cracco, Vicenza 1988;
Storia di Treviso. Il medioevo, Venezia 1991 (in collaborazione con D. bando);
Comuni cittadini e stato regionale. Ricerche sulla Terraferma veneta nel Quattrocento, Verona 1992;
L’organizzazione del distretto cittadino nell’Italia padana nei secoli XIII XIV . Marca Trevigiana, Lombardia, Emilia, in L’organizzazione del territorio in Italia e in Germania nel basso medioevo, a cura di G. Chittolini e D. Willoweit, Bologna 1994;
Propaganda e immagine dei regimi signorili, in La propaganda politica nel Duecento e Trecento, a cura di P. Cammarosano. Roma 1993;
Il Veneto nel medioevo. Le signorie trecentesche, Verona 1995.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.