BERNARDINI ELISA

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: FISICA E ASTRONOMIA
Data elezione: s.c.r. eletta il 29 marzo 2025

Professoressa ordinaria di Fisica sperimentale delle interazioni fondamentali e applicazioni nell'Università di Padova

Elisa Bernardini è Professoressa Ordinaria di Fisica sperimentale all’Università di Padova, specializzata in astrofisica neutrinica e multi-messaggera. Si è distinta per il lavoro sul telescopio AMANDA in Antartide, ricevendo l’Antarctic Service Medal nel 2005. Ha pionierato l’analisi dati in tempo reale e ha svolto un ruolo chiave nella prima identificazione di una sorgente astrofisica di neutrini di alte energie, il Blazar TXS 0506+056. Ha avviato l’inclusione dell’Università di Padova nelle collaborazioni internazionali IceCube e KM3NeT, ed è autrice di oltre 470 articoli scientifici. È stata eletta s.c.r. il 29 marzo 2025.

Curriculum Vitae di BERNARDINI ELISA

La Prof.ssa Bernardini è una ricercatrice particellare sperimentale nel campo nell’astrofisica neutrinica e multi-messaggera. Si è formata presso l’Università degli Studi di Bologna (Laurea in Fisica nel 1998) ed i Laboratori Nazionali del Gran Sasso e l’Università degli Studi de L’Aquila (dottorato in Fisica nel 2002),
concentrandosi sullo studio della fisica del neutrino (esperimenti MACRO e ICARUS). Ha poi esplorato il potenziale del neutrino come messaggero astrofisico in un periodo di ricerca post dottorato presso il Deutsches Elektronen-Synchrotron (DESY, Zeuthen, Germania) dove è stata assunta a tempo indeterminato nel 2010. Ha condotto diverse spedizioni di calibrazione e mantenimento del telescopio di neutrini AMANDA nel ghiaccio antartico, presso la stazione Amundsen-Scott al Polo Sud (“Antarctic Service Medal” nel 2005). Ha ricevuto copiosi finanziamenti dall’Associazione Helmholtz ed il Ministero dell’Educazione e della Ricerca (BMBF) in Germania, per la creazione di un gruppo indipendente di ricerca multi-messaggera presso il DESY e l’Università Humboldt di Berlino e l’attivazione di nuove collaborazioni
interdisciplinari presso gli stessi istituti. Professoressa di Astronomia a raggi-gamma e neutrini presso il Dipartimento di Fisica dell’Università Humboldt di Berlino dal 2015, ha lasciato la capitale tedesca per una cattedra da Professoressa Associata presso l’Università di Padova nel 2018. È Professoressa Ordinaria presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova dal 2024.
È stata pioniera nell’elaborazione di metodologie per l’analisi dati in tempo reale per generare allerte alla comunità astrofisica utilizzando il telescopio di neutrini AMANDA, prototipo di IceCube. Ha sviluppato diverse collaborazioni internazionali interdisciplinari per combinare dati da osservatori diversificati, in particolare il telescopio di neutrini IceCube ed i rivelatori di raggi-gamma. Questo lavoro è stato premiato dalla prima identificazione di una sorgente astrofisica di neutrini di alte energie, la Blazar TXS 0506+056, risultato che ha visto la partecipazione nel 2017 di oltre 18 strumenti ed oltre 1000 scienziati. Ha ricoperto importanti ruoli di coordinamento scientifico nelle collaborazioni internazionali degli esperimenti
AMANDA, IceCube e MAGIC. Ha avviato l’inclusione dell’Università di Padova quale membro della Collaborazione IceCube, dal 2021 unica istituzione italiana a partecipare in questo esperimento, che vede 58 istituzioni in 14 paesi. Ha anche avviato la partecipazione dell’Università di Padova in stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in veste di osservatori all’esperimento KM3NeT, un telescopio di neutrini nel Mar Mediterraneo.
È autrice di svariati contributi a congressi su invito, e ha tenuto numerosi seminari e colloquia presso istituzioni di prestigio. Ha partecipato all’organizzazione di varie scuole, workshop e conferenze scientifiche in Cina e vari paesi europei. Tra queste si menziona il Neutrino Telescopes Workshops, di lunga tradizione presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Ha pubblicato oltre 470 articoli in collaborazione su riviste di impatto (H-index 115, oltre 53mila citazioni, iNSPIRE-HEP/4/2025). Ha supervisionato numerose tesi di laurea e di dottorato ed è stata responsabile di oltre 20 assegni di ricerca e post-doc.
Presso l’Università Humboldt di Berlino ha servito nel collegio docenti della scuola di dottorato “Masses, Spectrum and Symmetries” in stretta collaborazione con DESY e l’Università tecnica di Dresda, finanziata dal 2006 al 2018 dalla Fondazione Tedesca per la Ricerca, partecipando attivamente alla stesura e presentazione delle candidature per i relativi bandi competitivi. Presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova ricopre diversi incarichi gestionali per la didattica e la ricerca. Svolge regolarmente attività di revisione scientifica per riviste di riconosciuto prestigio internazionale ed attività di valutazione di richieste di finanziamenti ad istituzioni internazionali in Germania, Spagna e Olanda.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.