Caricamento Eventi

Adunanza solenne – 12 giugno 2022, ore 10:30

Il Presidente ha proclamato i nuovi soci e relazionato sull'attività 2021-2022. Sono stati conferiti sei premi scientifici su temi che
Adunanze dei soci

12 Giugno 2022 | 10:30 - 13:00

Ordine del giorno

12 Giugno 2022 @ 10:30 13:00

Palazzo Ducale, Sala dello Scrutinio

Nel corso dell’adunanza il Presidente ha proclamato i nomi dei nuovi soci effettivi, corrispondenti, stranieri e onorari;

Ha tenuto la relazione sull’attività svolta dall’Istituto nell’a.a. 2021-2022;

Ha comunicato i risultati dei concorsi scientifici conferendo il premio ai vincitori:
Concorso al Premio Mario Bonsembiante per tesi di dottorato su argomenti nel campo alimentare e/o nutrizionale;
Concorso al Premio Lorenzo Brunetta per tesi di dottorato nell’ambito della Ricerca Operativa;
Concorso al Premio Guerrino Lenarduzzi destinato a laureati in Medicina e Chirurgia con una tesi di specializzazione o di dottorato nel campo della diagnostica per immagini o quello della radiologia interventistica;
Concorso al Premio Marina Magrini destinato a laureati in Storia dell’Arte con temi di ricerca su scultura e pittura d’ambito veneto del Settecento nelle sue diaspore Europee;
Concorso al Premio Andrea Marconato riservato a giovani che abbiano ottenuto la laurea magistrale nella Classe di Scienze Biologiche o delle Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura;
Concorso al Premio Pompeo Molmenti per un lavoro originale ed inedito su un argomento riguardante la storia della società veneta, della sua cultura e delle sue istituzioni nel periodo compreso tra il XIII e il XX secolo.


La socia onoraria Antonia Arslan, già professoressa di Storia della Letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università degli studi di Padova, ha tenuto il discorso ufficiale sul tema:
L’Armenia è in pericolo? Fatti e misfatti di una guerra dimenticata.



Sinossi
C’è una guerra in corso di cui si parla e si scrive ogni giorno: un evento terribile come tutte le guerre, ma che viene presentato quasi come un’incredibile, inaspettata scoperta per un’Europa allibita e impaurita. Ma la memoria dei media sembra davvero corta e senza spessore. Anche non volendo ricordare le guerre nei Balcani – a un passo da noi – dopo la frammentazione della Jugoslavia, c’è una tragedia nel Caucaso che risale a neppure due anni fa: ed è precisamente questa la guerra dimenticata (o, piuttosto, volutamente cancellata), benché sia ancora in corso. Il conflitto fra Azerbaigian e Armenia per il territorio conteso dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) dovrebbe invece suscitare molta attenzione e vero allarme per i rischi e le conseguenze negative del suo probabile perpetuarsi: e non la generale e diffusa indifferenza dei governi e dei media. Nel settembre 2020, dopo un’accurata preparazione militare, Ilham Aliev, presidente dello stato azero, decide di attaccare la piccola
repubblica auto-proclamatasi indipendente del Nagorno Karabakh, di etnia e lingua armena, ma il cui territorio era stato attribuito come oblast (distretto autonomo) da Stalin all’Azerbaigian nel 1923. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, in un primo conflitto l’esercito azero era stato inaspettatamente sconfitto. Ma questa volta gli è stato fornito un equipaggiamento militare di prim’ordine, fra cui i famosi missili Bayraktar, e droni di ultima
generazione; inoltre ha l’appoggio militare della Turchia, insieme alla quale nel luglio 2020 compie esercitazioni quasi alle porte dell’Armenia e numerosi sorvoli aerei. Il Karabakh (e l’Armenia) hanno invece gravemente sottovalutato la situazione, e vengono sconfitti con gravi perdite. La Russia interviene solo dopo 40 giorni, e impone un cessate il fuoco. Come mai ha tanto tardato a intervenire? Cosa è successo da allora in poi? Quali sono le forze che si fronteggiano, quali le violazioni ad oggi del precario cessate il fuoco? Quale la situazione dei prigionieri e dei profughi, quali le speranze della residua popolazione in loco? Quale infine il destino dei meravigliosi monumenti medievali armeni?

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.