Giusto Bellavitis

Nel 1991 e nel 2001 furono donati dalla famiglia Bellavitis le carte del matematico bassanese Giusto Bellavitis, professore di geometria descrittiva nell’Università di Padova, presidente dell’Istituto Veneto dal 1863 al 1865 e accademico dei Lincei. 

Una prima parziale descrizione è reperibile nel saggio di Giuseppe Canepa, Le carte di Bellavitis, in Le scienze matematiche nel Veneto dell’Ottocento. Atti del Terzo Seminario di Storia delle Scienze e delle Tecniche nell’Ottocento Veneto, Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Venezia 1994.Si tratta essenzialmente di fascicoli con epistolari (più di 800 lettere); manoscritti con appunti per le lezioni che teneva all’Università di Padova; manoscritti riguardanti l’istruzione pubblica; manoscritti contenenti parte di opere poi pubblicate; alcuni testi o estratti stampati. 

Il materiale di Venezia è composto per la maggior parte da opuscoli o estratti di opere stampate che Bellavitis riceveva soprattutto da matematici ma anche da cultori delle altre scienze sia italiani che stranieri. Probabilmente gli pervenivano data la sua attività di recensore sulla sua rivista «Rivista di giornali», della quale sono presenti, anche in più copie, molti fascicoli. 

Sono inoltre presenti molti volumi manoscritti di grosso formato, si tratta di repertori dove riassumeva pubblicazioni e dava giudizi personali sul contenuto di opere altrui (sono descritti in A. Belcastro, G. Canepa, G. Fenaroli e M. Modonesi, Alcuni manoscritti relativi all’insegnamento del calcolo delle probabilità presenti nelle carte di Giusto Bellavitis (1803-1880), «Atti. Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali», CLXI (2002-2003), p. 331-370.

Vi è anche un faldone di lettere varie in cattivo stato di conservazione.
Il materiale riveste interesse sia dal punto di vista storico in generale, per le notizie contenute nei documenti, sia e soprattutto per la storia delle matematiche, essendo gli argomenti parte integrante del grande dibattito che portò agli sviluppi della disciplina soprattutto negli anni ’30 e ’40 dell’800. 

Consulta le pubblicazioni

Giuseppe Canepa, Le carte di Bellavitis, in Le scienze matematiche nel Veneto dell’Ottocento. Atti del Terzo Seminario di Storia delle Scienze e delle Tecniche nell’Ottocento Veneto, Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Venezia 1994A. Belcastro, G. Canepa, G. Fenaroli e M. Modonesi, Alcuni manoscritti relativi all’insegnamento del calcolo delle probabilità presenti nelle carte di Giusto Bellavitis (1803-1880)Domenico Turazza, Commemorazione di Giusto Bellavitis

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.