BAIS MARCO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: DISCIPLINE FILOLOGICHE E LINGUISTICHE
Data elezione: s.c.n.r. 27 giugno 2023

Ricercatore di Lingua e Cultura armena presso la Sapienza Università di Roma

Marco Bais è Ricercatore di Lingua e Cultura armena presso La Sapienza Universit di Roma. Nato a Rovereto nel 1968, si è formato a Bologna e Milano, addottorandosi in Armenistica. È stato eletto socio corrispondente non residente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti il 27 giugno 2023. La sua ricerca si concentra sulla storiografia armena, le relazioni politico-religiose, il regno di Cilicia, l’Armenia nel periodo mongolo/timuride e le interazioni linguistiche. Autore di più di 70 contributi e 2 monografie, ha insegnato in varie università ed è attivo in progetti e associazioni internazionali di studi armeni.

Curriculum Vitae di BAIS MARCO

Nato a Rovereto nel 1968, ha studiato all’Università di Bologna, dove ha conseguito la laurea in Lettere classiche (1993) con una tesi in Sanscrito, e all’Università Cattolica di Milano, dove si è addottorato in Armenistica (1999). È stato visiting researcher presso l’Università statale di Erevan (1993, 1996, 1997), borsista post-doc (1999-2001) e assegnista di ricerca (2004-2008) all’Università di Bologna, e visiting scholar presso l’Università statale di S. Pietroburgo. Dal 2000 insegna Lingua armena e Storia della Chiesa armena al Pontificio Istituto Orientale (Roma), dal 2000 al 2005 come professore invitato e dal 2006 a oggi come professore associato, tenendo contemporaneamente corsi di Linguistica, Storia della civiltà del Medio Oriente e Lingua e cultura armena nelle Università Ca’ Foscari, La Sapienza, Tor Vergata, Europea di Roma. È stato visiting professor presso la Facultad de Literatura Cristiana y Clásica dell’Universidad San Dámaso, Madrid (2008, 2009, 2010, 2015, 2016) e Brenninkmeijer-Werhahn visiting professor al Center for the Study of Christianity, Hebrew University of Jerusalem, Israele (2014). Dal 2022 tiene il neo-istituito insegnamento di Lingua e Cultura armena presso l’Università di Roma “La Sapienza” (RTDb nel settore L-OR/13 Armenistica, Caucasologia, Mongolistica, Turcologia). Ha diretto tesi di laurea triennale, magistrale e di dottorato.

Ha partecipato a diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali: Documenti armeni nelle biblioteche e negli archivi italiani: classificazione, studio e pubblicazione (Progetto ex 60% 2000-2002); Manoscritti, documenti e testi armeni: catalogazione e traduzione (Progetto di ricerca RFO 2003-2005); I gruppi del primo cristianesimo e i loro testi e le ripercussioni nell’area greca ed armena (IV-VII secolo) (Prin 2004-2006); I popoli dell’Asia Centrale nelle fonti medievali armene e occidentali (Progetto in cooperazione tra l’Università statale di Bologna e l’Università statale di Erevan, 2006-2008); La Epideixis de San Ireneo. Cuestiones filológico-teológicas (Progetto dell’Universidad San Dámaso, Madrid 2009-2011); Armenio-griego: traducciones cristianas. Edición, traducción y comentario de la Epideixis de San Ireneo de Lyon (Progetto dell’Universidad San Dámaso, Madrid 2014-2016). Attualmente è associate researcher del Progetto ERC ArmEn (Armenia entangled: connectivity and cultural encounters in Medieval Eurasia 9th-14th centuries, Università di Firenze).

I suoi interessi di ricerca includono la storiografia armena (secoli V-XV); le relazioni politico-religiose tra Armenia e Albània Caucasica; il regno armeno di Cilicia (secoli XII-XIV); le relazioni religiose e commerciali tra l’Armenia e l’Europa occidentale; l’Armenia nel periodo mongolo e timuride; le interazioni linguistiche e la circolazione di testi nell’area subcaucasica.

Ha ricevuto il premio “Fondazione Stefano Serapian” per la promozione degli studi armeni in Italia (ex aequo con L.D. Nocetti, 1997). Dal 2019 è Dottore honoris causa in Armenistica dell’Accademia Nazionale delle Scienze della Repubblica d’Armenia.

È autore di più di 70 contributi scientifici, tra cui 2 monografie. Ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali, che in parte ha contribuito a organizzare. In particolare, ha co-organizzato 2 General Conference dell’Association internationale des études Arméniennes (Oxford 2017 e Halle 2021). È membro dell’Associazione Padus-Araxes (dal 1995) e dell’Association Internationale des Etudes Arméniennes (AIEA), dal 1990. Dal 2009 è Segretario scientifico della sezione armenistica dell’Associazione Padus-Araxes e dal 2014 è membro del Comitato dell’AIEA ed è l’Editore della Newsletter dell’associazione. È, inoltre, membro di vari comitati editoriali: “Bazmavep” (fascia A per area 10/N1); “Eastern Christian Cultures in Contact” (Brepols); “Matenadaran. Medieval and Modern Armenian Studies”; “Rassegna Armenisti Italiani”.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.