BARZAZI ANTONELLA

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: STORIA E FILOSOFIA
Data elezione: s.c.r. eletta il 23 marzo 2019; s.e. eletta il 15 luglio 2021

Professoressa ordinaria di Storia moderna nell'Università degli studi di Padova

Antonella Barzazi è Professoressa ordinaria di Storia moderna all’Università degli studi di Padova. Si è formata tra l’Università di Venezia e l’Archivio di Stato di Venezia, ha insegnato a Napoli e Padova. È socio corrispondente residente (eletta 2019) e poi socio effettivo (eletta 2021) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Le sue ricerche si concentrano sulla storia culturale e politico-religiosa italiana dell’età moderna. Ha approfondito temi come i rapporti tra istituzioni ecclesiastiche e politica a Venezia, gli ordini religiosi, le biblioteche e la figura di Paolo Sarpi.

Curriculum Vitae di BARZAZI ANTONELLA

Laureata con Gaetano Cozzi all’Università di Venezia, ho conseguito nello stesso ateneo il titolo di dottore di ricerca (1992), sotto la supervisione di Marino Berengo. Allieva della scuola di Paleografia, archivistica e diplomatica dell’Archivio di Stato di Venezia, ho usufruito di borse e contributi di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Istituto italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, della Fondazione Luigi Einaudi di Torino, dell’Università di Trieste (postdottorato). Tra il 1998 e il 2006 sono stata ricercatrice di Storia moderna nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Napoli “Federico II”. Sono quindi passata, come ricercatrice, all’Università di Padova, dove ho ricoperto in seguito il ruolo di professore associato e, dal 2021, di professore ordinario di Storia moderna nel Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali; sono inoltre membro del collegio dei docenti nel dottorato di ricerca interateneo in Studi storici, geografici e antropologici (Università di Padova e Venezia). Nel 2007-2008 sono stata visiting fellow presso la University of Wisconsin-Madison e la Newberry Library di Chicago. Ho partecipato a diversi progetti di ricerca nazionali (PRIN 2001-05; 2007-09) e finanziati dall’Università di Padova; sono stata inoltre componente del gruppo di ricerca nel progetto internazionale Hétérodoxies croisées et controverses doctrinales entre France et Italie, XVIe-XVIIe siècles (2008-2011; École française de Rome, Université Paris IV Sorbonne, Università di Parma; dir. Gigliola Fragnito e Alain Tallon). Attualmente sono responsabile dell’unità di Padova nel PRIN 2017 Gli archivi segreti del nunzio: diplomazia papale e società multiconfessionale europea prima della Guerra dei Trent’anni (The Nuncio’s Secret Archives: Papal Diplomacy and European Multi-denominational Societies Before the Thirty Years War; coordinatore nazionale Elena Bonora). Socia dell’Ateneo veneto e socia corrispondente della Deputazione veneta di Storia patria, faccio parte del comitato di redazione di «Ricerche di storia sociale e religiosa», del comitato scientifico di «Ateneo veneto», del comitato di direzione di «Studi storici»; dal 2020 sono inoltre componente del Consiglio Direttivo del Centro per la storia dell’Università di Padova. I miei interessi di ricerca riguardano principalmente la storia culturale e politico-religiosa italiana dell’età moderna. Ho studiato i rapporti tra istituzioni ecclesiastiche e politica nella Repubblica di Venezia nel Sei-Settecento, sviluppando temi affrontati fin dalla tesi di laurea, dedicata all’attività svolta al servizio della Repubblica di Venezia dal biografo di Paolo Sarpi, Fulgenzio Micanzio (pubblicata con il titolo I consulti di Fulgenzio Micanzio, Pisa, Giardini, 1986). Mi sono quindi occupata delle relazioni diplomatiche veneto-napoletane tra XVI e XVII secolo, pubblicando un’edizione di Corrispondenze diplomatiche veneziane da Napoli (Dispacci, vol. III, 1597-1604; Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1991). A partire dalla tesi di dottorato ho rivolto la mia attenzione alla storia degli ordini religiosi tra il tardo Cinquecento e il Settecento, con particolare riguardo all’organizzazione culturale e all’attività erudita, aspetti cui ho dedicato numerosi articoli e contributi e una corposa monografia (Gli affanni dell’erudizione. Studi e organizzazione culturale degli ordini religiosi a Venezia tra Sei e Settecento, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2004; il lavoro aveva ricevuto, in versione inedita, il premio «Pompeo Molmenti. Premio del bicentenario 1797-1997» dello stesso Istituto Veneto). A tale filone d’indagine ho affiancato lo studio delle biblioteche istituzionali e private e del loro ruolo culturale e sociale tra Controriforma e Illuminismo, ambito nel quale si collocano una serie di saggi e una monografia (Collezioni librarie in una capitale di antico regime. Venezia secoli XVI-XVIII, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2017). Un interesse persistente nella mia attività scientifica è quello per Sarpi, per i suoi contesti veneziani ed europei, per la circolazione dei suoi scritti. A questo si ricollega tra l’altro il volume A proposito di Sarpi. L’Inquisizione, il concilio di Trento, che ho curato insieme a Corrado Pin per l’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti (2021). Gli studi sarpiani si sono intrecciati negli ultimi anni anche con altre mie ricerche, rivolte alle reti intellettuali che collegarono l’asse politico-culturale Venezia-Padova agli spazi europei tra il secondo Cinquecento e il primo Seicento. Per anni ho collaborato inoltre con il Dizionario biografico degli Italiani.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.