BELLONI GINO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: LETTERATURE ITALIANA E STRANIERA
Data elezione: s.c.r. 28 giugno 2005; s.e. 19 maggio 2017

Professore già ordinario di Letteratura Italiana dell'Università Ca' Foscari di Venezia

Gino Belloni è Professore già ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È socio corrispondente residente dal 2005 e socio effettivo dal 2017 dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Si è formato a Padova e ha svolto la sua carriera accademica principalmente a Venezia, ricoprendo vari ruoli nell’insegnamento. La sua ricerca si focalizza sulla letteratura italiana antica e umanistico-rinascimentale, la filologia, la tradizione petrarchesca e la letteratura veneto-veneziana. È attivo in numerosi comitati scientifici, direzioni di riviste e responsabilità editoriali nel suo campo di studi.

Curriculum Vitae di BELLONI GINO

Si è laureato a Padova nella Facoltà di Lettere e Filosofia in filologia italiana, con Antonio Enzo Quaglio. Assitente volontario nell’Istituto di Filologia e letteratura Italiana a Padova, assistente incaricato prima, dal 1 Nov. 1970, e di ruolo dal 1971, alla cattedra di Letteratura Italiana a Venezia, titolare Giorgio Padoan; Quivi incaricato di Filologia Italiana dal 1973, e per un anno di Storia della lingua italiana. Associato nel 1980 alla cattedra di Filologia Italiana ha insegnato questa materia nella stessa Facoltà sino al 1987, passando poi alla cattedra di Letteratura italiana, che ricopre come ordinario dal 2000.
Membro della Scuola di Dottorato (Università di Padova, Verona e Venezia), già delegato per l’Università di Venezia in varie Commissioni presso il Ministero, coordina da anni la Commissione Pubblicazioni della Facoltà di Lettere della stessa Università.
Condirettore della rivista «Studi Petrarcheschi» n.s.; nella redazione di «Letteratura italiana antica»; nel Comitato di lettura di «Filologia italiana»; membro del “Comitato per la pubblicazione delle fonti relative alla storia di Venezia”; responsabile della collana “Censimento dei codici petrarcheschi” presso Antenore; condirettore della Collana “Medioevo e Rinascimento veneto” di Antenore; condirettore del Comitato di Studi Vincenzio Borghini (Torino, Firenze, Venezia); nel comitato scientifico per «Il Rinascimento italiano e l’Europa» (Treviso, Fondazione Cassa Marca); già membro della Consulta scientifica dell’Ente Nazionale Petrarca; del Comitato Regionale per le celebrazioni del VII Centenario della nascita di Francesco Petrarca; del Comitato Nazionale per il Petrarchismo; ora nel Consiglio direttivo e nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale Petrarca. Socio corrispondente (dal 2005) della Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti di Padova.Si è interessato di letteratura italiana antica con particolare riguardo alla letteratura umanistico-rinascimentale, di storia del metodo filologico e di edizioni di testi, nonché di tradizione petrarchesca. Un settore delle sue ricerche riguarda la lingua e la letteratura veneto-veneziana, dal ‘200 al ‘500.Tra i suoi scritti (per aree di interesse):M. Palmieri, Vita civile, ed. critica a c. di G.B., Firenze, Istituto di Studi sul Rinascimento, 1982; P. Sambin- G. B., Per la fortuna dei Disticha Catonis in Italia: un nuovo volgarizzamento, in Le sorte de le parole, Padova, Esedra, 2004, pp. 69-96; G. Belloni [a c. di ] V. Borghini, Lettera intorno a’ manoscritti antichi, Roma , Salerno, 1995. Id., Borghini, ‘Dello scrivere contro altrui’ : un abbozzo di Galateo per la polemica letteraria, in Bufere e molli aurette, a c. di M. G. Pensa, e S. Ramat, Milano, Guerini, 1996, pp. 53-80 ; Id., Vincenzio Borghini dalla erudizione alla filologia. Una raccolta di testi, Pescara, Libreria dell ‘ Università editrice, 1998;G. B.- R. Drusi, Umanisti e maestri […], in Dalla Serenissima agli Asburgo Pordenone e Gemona, Pordenone, Vianello, 1997, pp. 133-149; G. B.- R. Drusi ( a c. di ) Vincenzio Borghini. Filologia e invenzione nella Firenze di Cosimo I, Firenze, Olschki, 2002; G. B., Premessa a Tra lo Spedale e il Principe. Atti del convegno fiorentino V. B. Filologia e Invenzione […], 21-22 marzo 2002, a c. di G. Bertoli e R. Drusi, Padova, Il Poligrafo, 2005, pp. 9-18.G.B-M.Pozza, Sei testi veneti antichi, Roma Jouvence, 1983; Id., Il più antico documento in veneziano. Proposta di edizione, in Guida ai dialetti veneti, a c. di M. Cortelazzo, XII, pp. 5-32; G. B., Il petrarchismo delle “Bizzarre rime” di Andrea Calmo fra imitazione e parodia, in Petrarca, Venezia e il Veneto, a c. di G. Padoan, Firenze 1976, pp. 271-314 ; Id., Per il testo delle “Bizzarre rime” di Andrea Calmo, in « Studi di Filologia Italiana», XXXVI (1978), pp . 429-31; A. Calmo, Le bizzarre rime […], testo critico e commento a c. di G.B., Venezia, Marsilio, 2004.Petrarca. Mostra di documenti e codici veneziani, a c. di G.B., Venezia, Ateneo Veneto, 1983: G. B., Laura tra Petrarca e Bembo, Padova, Antenore, 1992; Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta, anastatica dell’edizione Valdezoco, Padova 1472, a c. di G. B., Regione Veneto-Marsilio, 2001; Rerum vulgarium fragmenta: Codice Vat. Lat. 3195. Commentario a c. di G. B., F. Brugnolo, H. Weine Storey e S. Zamponi, Padova-Roma, Antenore , 2004.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.