BORGA MARCO

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: INGEGNERIA
Data elezione: s.c.r. eletto il 15 giugno 2024

Professore ordinario di Idraulica agraria e Sistemazioni idraulico-forestali nell'Università di Padova

Marco Borga è Professore ordinario di Idraulica agraria e Sistemazioni idraulico-forestali presso l’Università di Padova. È stato eletto socio corrispondente residente (s.c.r.) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti il 15 giugno 2024. La sua ricerca si concentra sull’idroerosione dei bacini vegetati, l’idrologia (incluse applicazioni radar e isotopiche) e l’impatto dei cambiamenti climatici. È riconosciuto tra il 2% degli scienziati più influenti a livello globale e ricopre ruoli direttivi in importanti riviste scientifiche. Autore di oltre 200 articoli con elevato impatto citazionale, promuove l’innovazione nella ricerca e didattica (es. Centro Studi, corso Water Engineering).

Curriculum Vitae di BORGA MARCO

Ha iniziato la propria carriera accademica nel 1989, presso l’Ateneo di Padova, nel campo dell’idraulica agraria e delle sistemazioni agro-forestali. Dal 2017, ricopre il ruolo di Professore Ordinario presso l’Università di Padova, dove guida un gruppo di ricerca di riconosciuto livello internazionale
I suoi interessi di ricerca principali si riferiscono al tema della comprensione e previsione della risposta idroerosiva di bacini vegetati, con particolare attenzione per quelli di dimensione minore, spesso poco monitorati e caratterizzati da processi accoppiati di trasporto liquido e di sedimenti. In tale ambito si è occupato di dati da radar per gli utilizzi nel campo agro-meteorologico, studiando e sviluppando teorie dell’interazione fra radiazione elettromagnetica e campo di pioggia che hanno permesso avanzamenti fondamentali nella nostra capacità di stimare in modo quantitativamente affidabile la precipitazione e gli impatti sulle colture e l’erosione. Di particolare interesse lo sviluppo della teoria degli Spatial Moments of Catchment Rainfall, che permette di sviluppare alcune statistiche della distribuzione spazio-temporale dei campi di pioggia che, sotto ipotesi piuttosto generali, si trasferiscono alla struttura temporale degli impatti a terra, particolarmente in termini di erosione del suolo. Nel campo delle scienze forestali e ambientali, ha prodotto contributi scientifici importanti sull’idrologia forestale e dei versanti, la modellazione integrata idro-geomorfologica dei versanti, e l’influenza della vegetazione sui processi di formazione del deflusso.
Attualmente il focus della ricerca del Prof. Borga riguarda con particolare attenzione gli impatti e i feedback climatici e l’integrazione tra acqua e società, il bilancio idrico in regioni con scarsità di dati, l’idrologia isotopica e la geomorfologia.
Il prof. Marco Borga è regolarmente incluso nel 2% degli scienziati più influenti a livello globale, secondo le valutazioni della Stanford University (Ioannidis et al., 2023). Il suo impegno nella creazione del nuovo
Centro Studi sugli Impatti dei Cambiamenti Climatici dell’Università di Padova a Rovigo e del corso di laurea in lingua inglese Water and Geological Risk Engineering dimostra la sua capacità di guidare e innovare nel campo dell’educazione e della ricerca.
La sua leadership culturale nella ricerca è anche dimostrata dal suo ruolo di Chief Editor del Journal of
Hydrology e di membro del consiglio editoriale del Journal of Flood Risk Management, oltre che dalla sua
appartenenza a organizzazioni come l’American Geophysical Union e l’European Geosciences Union, dove è uno dei tre componenti della commissione per l’assegnazione della prestigiosa Alfred Wegener Medal.
Ha pubblicato 207 articoli su SCOPUS, ricevendo oltre 13.160 citazioni, con un indice H pari a 64 (dati al 23 gennaio 2024). Nella sua attività scientifica ha pubblicato con più di 500 co-autori, testimonianza dell’intensità del suo lavoro di ricerca, della sua dimensione internazionale e della sua capacità di collegare un ampio network di ricercatori su temi interdisciplinari centrali per le scienze che ruotano intorno all’idraulica agraria e alle scienze agro-forestali.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.