CALABI DONATELLA

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: ARTI FIGURATIVE, MUSICA E CINEMA
Data elezione: s.c. 4 agosto 1998, s.e. 19 maggio 2010; s.e.s. 1 settembre 2024

Professore ordinario di Storia della città e del territorio nell'Università IUAV di Venezia

Donatella Calabi è Professoressa già ordinaria di Storia della città e del territorio presso l’Università IUAV di Venezia, dove ha insegnato dal 1974 al 2014. È socia effettiva soprannumeraria dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti dal 1 settembre 2024, dopo esserne stata socio corrispondente e poi effettivo. La sua vasta ricerca verte sulla storia urbana europea, con studi specifici su Venezia, il Ghetto, gli stranieri in città e l’urbanistica rinascimentale e contemporanea. Ha ricoperto ruoli accademici di rilievo internazionale, tra cui Directeur d’études invitée all’EHESS di Parigi e Visiting Professor alla British Academy, tenendo corsi in molteplici università estere. È autrice di numerose pubblicazioni tradotte in varie lingue e ha attivamente collaborato con l’Istituto Veneto curando edizioni di convegni.

Curriculum Vitae di CALABI DONATELLA

Già docente, dal 1974 al 2014, di Storia della
città e del territorio all’Università IUAV di Venezia, è stata Directeur d’études invité all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, Visiting Professor alla British Academy di Londra, Honorary Fellow all’University of Leicester; ha tenuto corsi a Harvard, al MIT, all’Université de Paris VIII, all’Ecole de Architecture de Paris la Villette, all’Institut Français d’Urbanisme, all’Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Madrid, alle università di Sâo Paulo e di Sâo Carlos del Brasile e all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Culturelles de Tokyo. Presidente onorario della European Association of Urban Historians (EAUH) e dell’Associazione Italiana di Storia Urbana (AISU), dirige la collana «Storia della città» edita da Laterza ed è membro del board editoriale della rivista «Planning Perspectives» e condirettore di «Città e storia».
Tra le sue numerose pubblicazioni
ricordiamo Rialto. Le fabbriche e il ponte: 1514-1591 (con Paolo Morachiello, Einaudi, Torino 1987); La città degli ebrei (con Ennio Concina e Ugo Camerino, Marsilio, Venezia 1991, 1996), Les Étrangers dans la ville (con Jacques Bottin, Éditions de la Maison des Sciences de l’homme, Paris 1999); Storia dell’urbanistica europea (Paravia-Scriptorium, Torino 2000; Bruno Mondadori, Milano 2004, 2008); La città del primo Rinascimento (Laterza, Bari 2001); Storia della città. Età moderna (Marsilio, Venezia 2001); Storia della città. Età contemporanea (Marsilio, Venezia 2005); con Stephen Turk Christensen ha curato Cities and cultural Exchanges, 1400-1700 (Cambridge University Press, Cambridge 2007). Nel 2016 ha curato la mostra veneziana, a Palazzo Ducale, Venezia gli Ebrei e l’Europa 1516-2016.
Suoi scritti sono stati tradotti in inglese,
francese, tedesco, spagnolo, olandese, giapponese, cinese, arabo.
Alcuni suoi saggi sugli insediamenti veneziani a Creta e nel dominio da mar, oltre che in vari volumi della Storia di Venezia (Roma 1991-1997), sono stati pubblicati negli Atti dei Convegni organizzati dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Per l’Istituto ha inoltre
curato l’edizione di uno dei convegni Luzzatti, La politica della casa all’inizio del XX secolo, Venezia 1996, Oltre la Serenissima, Venezia 2000, Marghera. Città giardino, Venezia 2021, Come la marea. Successi e sconfitte durante il dogado di Leonardo Loredan (1501-1521), Venezia 2023.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.