S’iscrisse alla facoltà di medicina a quindici anni, dove frequentò non solo i corsi della facoltà ma anche quelli di letteratura e di matematica, pur senza terminare gli studi. Partecipò alla VII adunanza degli scienziati italiani a Napoli, dove presentò le sue ricerche e conobbe il chimico R. Piria, il quale lo assunse come preparatore straordinario per le sue lezioni di chimica inorganica e inorganica, coinvolgendolo anche nelle ricerche sulla chimica delle sostanze naturali. Attivo, nel 1847, nella rivolta contro i Borboni, l’anno seguente fu eletto deputato di Francavilla del nuovo Parlamento siciliano di cui fu anche il segretario. Esiliato in Francia, ebbe la possibilità di lavorare al Jardin des plantes di Parigi. Dopo qualche anno accettò il posto di professore di Fisica, chimica e meccanica presso il collegio di Alessandria e nel 1855 fu nominato professore di Chimica presso l’università di Genova. Nel 1861 ottenne la cattedra di Chimica organica e inorganica a Palermo, dove qualche anno più tardi fu rettore dell’Università. Nel 1871 si trasferì alla cattedra di Chimica a Roma, dove vi rimase per quarant’anni. Nel 1871 fu nominato Senatore del Regno.