Storico e un uomo politico italiano, di nobile famiglia prese lezioni dallo scolopio S. Canovai, dal servita C. Battini e dall’abate G. B. Zannoni. Tra il 1816 e il 1820 viaggiò molto in Italia e all’estero, in particolare in Francia, Inghilterra, Paesi Bassi, Germania e Svizzera, dove studiò le istituzioni educative. Quando tornò in Toscana si dedicò ai suoi studi e lavorò nelle accademie cittadine, dando un grande contributo alla cultura toscana e al pensiero politico moderato. Quando cadde il governo Ridolfi, accettò la presidenza del Consiglio dall’agosto fino all’ottobre del 1848. Scrisse diverse opere, tra le quali il Frammento sull’educazione, scritta nel 1841, nella quale, facendo riferimento a Rousseau, critica l’illusione pedagogica di predefinire il libero svolgimento dell’attività educativa e non considera i mezzi educativi che non nasca dalla storia. Fondamentale per la storia d’Italia nel Risorgimento è il suo epistolario, perché risulta essere un documento fondamentale per la storia d’Italia nel Risorgimento.