DAL PIAZ GIORGIO V.

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: CHIMICA E SCIENZE DELLA TERRA
Data elezione: s.c.r. 19 luglio 2007, s.e. 19 maggio 2010, s.e.s. 1 settembre 2015

Professore già ordinario di Geologia nell'Università degli studi di Padova

Giorgio Vittorio Dal Piaz è Professore già ordinario di Geologia presso l’Università degli studi di Padova. È socio effettivo in soprannumero dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti dal 2015, dopo essere stato corrispondente e poi effettivo. È noto per aver applicato in modo pionieristico la tettonica delle placche alle Alpi, interpretando il metamorfismo come prova di subduzione fossile. La sua vasta ricerca include cartografia geologica, tettonica regionale e la storia della geologia, con studi su aree alpine e progetti come il tunnel del Brennero. È autore di oltre 200 articoli scientifici e ha ricevuto numerosi prestigiosi premi nazionali e internazionali per i suoi contributi alla geologia.

Curriculum Vitae di DAL PIAZ GIORGIO V.

FORMAZIONE E CARRIERA ACCADEMICA
– Maturità classica, Liceo Tito Livio, Padova
– Laurea in Scienze geologiche, Università di Padova (1960).
– Dal 1960 al 1975, alla Facoltà di Scienze mm. ff. nn. dell’Università di Torino, presso l’Istituto di Geologia nelle soffitte di Palazzo Carignano, diretto dal prof. R. Malaroda: borsista (1960-61), assistente volontario, prof. incaricato di Geologia applicata per il corso di laurea in Scienze geologiche (dal 1962/63 al 1974/75), Libero docente in Geologia del cristallino (1970), confermato.
– Dall’anno accademico 1975/76 all’Università di Padova: prof. associato di Geologia per il corso di laurea in Scienze naturali e Scienze geologiche, prof. straordinario di Geologia presso la Facoltà di Scienze mm.ff.nn (I novembre 1980), ordinario di Geologia (1983), fuori ruolo dal I ottobre 2004 al 2007.
– Professore a contratto di Geologia alpina all’ETH di Zurigo (1989).
– Direttore dell’Istituto di Geologia dell’Università di Padova (1981-83), promotore e primo direttore del Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica (1988-93).
RICONOSCIMENTI
Premio Zaccagna della Società Geologica Italiana (1966)
Premio internazionale Prestwich della Società Geologica di Francia (2000)
Targa Selli (Premio alla carriera) della Società Geologica Italiana (2010)
Florence Bascom geologic mapping award della Società Geologica Americana (2023)
In ordine cronologico: Socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia Europaea, dell’Accademia Galileiana di Padova, dell’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche, Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti in Napoli.
PRINCIPALI ATTIVITÀ E FUNZIONI SCIENTIFICHE
– Membro del Consiglio scientifico di vari organi e commissioni del CNR (dagli anni ’70).
– Membro del Comitato di consulenza scientifica del Ministro dell’Ambiente e della Presidenza del Consiglio per il Servizio Geologico Nazionale (1994-99) e la supervisione del nuovo progetto di cartografia geologica e tematica (CARG).
– Membro della commissione internazionale per la valutazione delle Scienze della Terra nelle Università e nei Politecnici della Svizzera, istituita dalla Conferenza universitaria della Confederazione elvetica (1994-95).
– Membro del comitato editoriale di numerose riviste nazionali e internazionali.
– Vicepresidente (1981-82) e Presidente (1983-84) della Società Geologica Italiana.
ATTIVITÀ DI RICERCA
Responsabile e coordinatore scientifico di progetti e convenzioni di ricerca con Enti vari: CNR, MIUR, U.S. Science Foundation, ENEA, ENEL, GEIE-BBT, Regione Veneto, Regione Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Servizio Geologico Austriaco (GBA), Servizio Geologico Svizzero, BRGM, R. Servizio Geologico del Marocco.
Nel 1971-72, è stato uno dei primi geologi europei ad applicare alle Alpi i nuovi concetti della Tettonica delle placche e ad interpretare il metamorfismo di alta pressione e bassa temperatura come prova dell’esistenza di una zona di subduzione fossile in cui erano convolti frammenti estesi e coerenti di crosta continentale. Ha promosso e gestito collaborazioni e gruppi di ricerca nazionali ed internazionali a carattere multidisciplinare (geologia strutturale, tettonica, geofisica, petrologia, geochimica, geocronologia, remote sensing, geologia tecnica) per l’interpretazione sintetica di dati analitici sempre più complessi, al fine di ricostruire la storia evolutiva di numerose unità alpine coinvolte in processi di subduzione, esumazione, collisione continentale e neotettonica, di proporre nuovi modelli della Tetide occidentale, dal rifting continentale allo spreading oceanico, e di fornire soluzioni unitarie a svariati processi geologici, strettamente legati al variare delle condizioni paleostrutturali e tettono-termiche regionali.
Progetti ed argomenti principali di ricerca:
1)Cartografia geologica di dettaglio e di sintesi: i) in campo nazionale: Synthetic structural-kinematic map (1989), Structural Model of ltaly, sheets 1-2 (1990) e 3 (1993), Progetto Finalizzato Geodinamica, CNR; Isobate della Moho (1988); Carta geologica del Veneto al 1:250.000 (1990); Carta geologica e dei lineamenti strutturali del Trentino al 1:200.000 (1999); Carta geologica d’Italia al 1:50.000 (Progetto CARG, APAT-ISPRA): fogli Tione di Trento (2005), Malè (2007), Monte Adamello (2008), Chatillon (2010), Monte Cervino (2015), Gran San Bernardo (in stampa), Monte Bianco (in progress) e settore valdostano dei fogli Monte Rosa e Verres (portale geologiavda.partout.it); ii) in campo internazionale: Geologischer Atlas der Schweiz 1:25.000, fogli Chanrion-Velan (1998) e Matterhorn (2003-04); Carte tectonique des Alpes de Suisse occidentale et des régions avoisinantes 1:100.000 (1999); Geologischer Karte Oesterreich 1:50.000: Blatt Sterzing (2011); Carte géologique du Maroc 1:50.000: cinque fogli nella catena dell’Anti-Atlas; Metamorphic Map of the Alps (1973); Geodynamic map of Gondwana supercontinent assembly (1996).
2) Tettonica regionale con analisi strutturale di unità di basamento e copertura della catena alpina, con particolare riguardo all’intera Valle d’Aosta, al Monte Rosa, al massiccio Adamello-Presanella e ad alcuni settori dell’Alto Adige (Ortles-Cevedale, Valle Aurina, Brennero).
3) Interpretazione geologica, strutturale e geodinamica di esperimenti nazionali e internazionali di sismica profonda (profili CROP-ECORS, CROP Alpi Centrali, Transalp), in collaborazione con geofisici, petrografi e altri specialisti.
4) Ricostruzione tettono-metamorfica e cinematica di catene di collisione continentale nell’area mediterranea, con particolare riguardo a rifting, spreading oceanico, metamorfismo di subduzione e collisione continentale delle Alpi.
5) Ofioliti mesozoiche e mineralizzazioni idrotermali a Cu-Fe e Mn ad esse associate.
6) Magmatismo post-collisionale periadriatico, di età oligocenica.
7) Magmatismo triassico, permiano ed ordoviciano in unità crostali di origine adriatica ed europea e contesto geodinamico.
8) Caratteri litostratigrafici, tettonica ed evoluzione del basamento eruttivo e metamorfico varisico nelle Alpi e di quello precambriano nell’Anti-Atlante, Marocco.
9) Basamento cristallino nel margine continentale passivo della Somalia settentrionale.
10) Frane, deformazioni gravitative di versante e rock glaciers in Valle d’Aosta e in Trentino-Alto Adige.
11) Coordinamento di gruppi di ricerca interdisciplinari per nuovi studi sul Bacino Termale Euganeo.
11) Direzione scientifica, rilievi e studi geologico-strutturali di dettaglio per la progettazione della Galleria di Base del Brennero (GEIE-BBT, 2000-05), settore italiano, con rilievi originali al 1:5.000-1:10.000, petrografia, analisi delle faglie, sezioni geologiche, carte di sintesi ed interpretazioni al piano della galleria.
12) Storia della geologia: dalle concezioni fissiste alla rivoluzione mobilista della teoria delle falde; venticinque anni di plate tectonics nelle Alpi; Quintino Sella e la carta geologica del Regno d’Italia; sviluppo delle scienze geologiche in Veneto, Felice Giordano e il Cervino, epistolario di Felice Giordano a Quintino Sella, primi trafori ferroviari nelle Alpi.
L’attività scientifica è documentata da oltre 200 articoli pubblicati su riviste nazionali ed internazionali e da numerose carte geologiche di dettaglio e di sintesi.
PICCOLA BIBLIOGRAFIA – 15 ARTICOLI SCELTI
1.- Dal Piaz G.V., Hunziker J.C. & Martinotti G., 1972. La Zona Sesia-Lanzo e l’evoluzione tettonico-metamorfica delle Alpi nordoccidentali interne. Mem. Soc. Geol. It., 11, 433-466.
2.- Dal Piaz G.V., 1974. Le métamorphisme de haute pression et basse température dans l’évolution structurale du bassin ophiolitique alpino-apenninique. 1ère partie: considérations paléogéographiques, Boll. Soc. Geol. It., 93, 437-468; 2e partie: Schweiz. mineral. petrogr. Mitt., 54, 399-424.
3.- Dal Piaz G.V., De Vecchi Gp. & Hunziker J.C., 1977. The Austroalpine layered gabbros of the Matterhorn and Mt. Collon-Dents de Bertol. Schweiz. mineral. petrogr. Mitt., 57, 59-88.
4.- Dal Piaz G.V. & Ernst W.G., 1978. Areal geology and petrology of eclogites and associated metabasites of the Piemonte ophiolite nappe, Breuil-St. Jacques area, Italian Western Alps. Tectonophysics, 51, 99-126.
5.- Dal Piaz G.V., Lombardo B. & Gosso G., 1983. Metamorphic evolution of the Mt. Emilius klippe, Dent Blanche nappe, Western Alps. American Journal Sciences, 283A, 438-458.
6.- Baldelli C., Dal Piaz G.V. & Lombardo B., 1985. Ophiolite eclogites from Verres, Val d’Aosta, Western Alps, Italy. Chemical Geology, 50, 87-98.
7.- Dal Piaz G.V. & Lombardo B., 1986. Early-Alpine eclogite metamorphism in the Penninic Monte Rosa-Gran Paradiso basement nappes of the northwestern Alps. Geol. Soc. America Mem., 164, 249-265.
8.- Dal Piaz G.V., Del Moro A., Martin S. & Venturelli G., 1988. Post-collisional magmatism in the Ortler-Cevedale massif (Northern Italy). Jb. Geol. B.-A., Wien, 131, 533-551.
9.- Dal Piaz G.V., 1993. Evolution of Austro-Alpine and Upper Penninic basement in the northwestern Alps from Variscan convergence to post-Variscan extension. In Von Raumer J. & Neubauer F. (Eds): Pre-Mesozoic geology in the Alps. Springer-Verlag, 327-344.
10.- Dal Piaz G.V., 1999. The Austroalpine-Piedmont nappe stack and the puzzle of western Alpine Tethys. In Gosso et al. (Eds): Third Workshop on Alpine Geological Studies, Biella-Oropa 1997, Mem. Scienze Geologiche, 51, 155-176.
11.- Dal Piaz G.V., 2001. History of tectonic interpretations of the Alps. J. Geodynamics, 32, 99-114.
12.- Dal Piaz G.V., Bistacchi A. & Massironi M., 2003. Geological outline of the Alps. Episodes, 26/3, 175-180.
13.- Ballèvre M., Manzotti P. & Dal Piaz G.V., 2018. Pre-Alpine (Variscan) inheritance: a key for the location of the future Valaisan Basin (Western Alps). Tectonics, 37/3, 786-817.
14.- Dal Piaz G.V. & Argentieri A., 2021. 150 years of plans, geological survey and drilling for the Fréjus to Mont Blanc tunnels across the Alpine chain: an historical review. Italian Journal of Geosciences, 140/2, 169-204.
15.- Dal Piaz G.V. & Scoth R., 2022. Le lettere di Felice Giordano a Quintino Sella. Parte seconda (7.1859-3.5.1875). Rivista di Storia dell’Università di Torino, 11/1,1-112.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.