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Adunanza solenne – 8 giugno 2025, ore 18:00

Proclamati nuovi soci; presentata attività 2024-2025 e conferiti sei premi scientifici (per Mitocondri, Clima, Alimenti, Radiologia, Biologia evolutiva, Medicina sperimentale).
Adunanze dei soci

8 Giugno 2025 | 18:00 - 20:00

Ordine del giorno

8 Giugno @ 18:00 20:00

Palazzo Ducale, Sala dello Scrutinio

Nel corso dell’adunanza il Presidente ha proclamato i nomi dei nuovi soci effettivi, corrispondenti, stranieri e onorari;

Ha tenuto la relazione sull’attività svolta dall’Istituto nell’a.a. 2024-2025;

Ha comunicato i risultati dei concorsi scientifici conferendo il premio ai vincitori:
Concorso al Premio Giovanni Felice Azzone di euro 10.000, per lo studio dei mitocondri;
Concorso al Premio Ines Biasoni di euro 4.000, per tesi di dottorato nel campo delle Scienze e delle Scienze umane e sociali sui temi del Clima;
Concorso al Premio Mario Bonsembiante di euro 5.000, per tesi di dottorato su argomenti nel campo alimentare e/o nutrizionale;
Concorso al Premio Guerrino Lenarduzzi di euro 4.000, destinato a laureati in Medicina e Chirurgia con una tesi di specializzazione o di dottorato nel campo della Diagnostica per immagini o quello della Radiologia interventistica;
Concorso al Premio Andrea Marconato di euro 2.500, per tesi di dottorato su temi di biologia evoluzionistica-ecologica e mirata alla conservazione della specie;
Concorso al Premio Angelo Minich di euro 10.000, riservato a contributi nel campo della Medicina sperimentale.

Il socio effettivo Marco Marani, Professore ordinario di Costruzioni idrauliche nell’Università degli studi di Padova
Ha tenuto quindi il discorso ufficiale sul tema:
Inadatti al futuro: il cambiamento climatico è già qui. Scienza, tecnica e urgenza dell’adattamento al cambiamento climatico

Sinossi
Questa presentazione esamina le implicazioni del cambiamento climatico per il ciclo globale dell’acqua e gli impatti sul territorio e le attività umane. La scienza del sistema terra ha definito in modo sempre più chiaro la necessità di adattarci a condizioni climatiche senza precedenti per le società umane. Ciò che manca è la traduzione di questi risultati in misure di adattamento concrete e la volontà di attuarle. L’urgenza dell’adattamento a un futuro che “non è più quello di una volta” richiede un cambiamento radicale nel modo in cui pianifichiamo e progettiamo l’uso del territorio e nella rapidità con la quale realizzeremo questo cambiamento. Venezia è un caso emblematico anche in questo campo. Sono stati necessari circa 50 anni per completare la protezione della città dalle “acque alte”: non abbiamo 50 anni davanti a noi per pensare ed attuare l’adattamento della città a un clima che è già cambiato.

Profilo
Professore presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova e Professore Aggiunto presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale della Duke University. Direttore fondatore del Centro di Ricerca sugli Impatti dei Cambiamenti Climatici dell’Università di Padova a Rovigo, e Direttore fondatore della Laurea Magistrala in Ingegneria del Rischio Idrogeologico presso l’Università di Padova a Rovigo.Ha pubblicato circa 145 articoli su riviste internazionali peer-reviewed, 5 capitoli di libri, più di 160 abstract in conferenze internazionali e ha curato 2 libri. Il suo H-index è H=46 secondo Scopus. Il suo lavoro ha spaziato dalla geomorfologia fluviale, all’idrometeorologia, al flusso e trasporto nel ciclo idrologico, all’eco-geomorfologia delle aree costiere, al telerilevamento, ai fattori idrologici dei vettori di malattie. Ha sviluppato un’estensione della teoria tradizionale dei valori estremi che migliora significativamente la nostra capacità di stimare eventi estremi rari, con applicazioni ora consolidate alle precipitazioni, alla velocità del vento, alle alluvioni, agli uragani, alle mareggiate, alle epidemie estreme. Un secondo focus di ricerca a lungo termine di Marco Marani è la dinamica e la resilienza dei sistemi costieri, quali lagune ed estuari, in particolare in risposta ai cambiamenti ambientali naturali e antropogenici.Insegnamenti di cui è attualmente responsabile o corresponsabile: Idrologia (Padova, Ingegneria Civile), Remote Sensing for Water Resources, River Basin Modelling, Forecasting and Prediction (Rovigo, Water and Geological Risk Engineering Program).

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.