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James Lee Byars and Seung-Taek Lee

INVISIBLE QUESTIONS THAT FILL THE AIR
Mostra d’arte

17 Aprile 2024 @ 9:30 - 25 Agosto 2024 @ 17:30

17 Aprile 2024 @ 9:30 25 Agosto 2024 @ 17:30

Palazzo Loredan
Campo Santo Stefano 2945
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

Orari di apertura

Tutti i giorni, dalle 9.30 alle 17.30
Ingresso gratuito

A cura di Allegra Pesenti     

L’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia, con la Michael Werner Gallery ha il piacere di presentare Invisible Questions That Fill the Air, una mostra che combina i lavori dell’artista americano James Lee Byars (1932-1997) e del coreano Seung-taek Lee (1932).
“L’irreale contesto storico veneziano e, più in particolare, la cornice di Palazzo Loredan divengono un  palcoscenico unico per la presentazione dei due artisti,” nota Pesenti a proposito della mostra. “La combinazione di oro, pietra, legno e funi nei due artisti non è altro che lo specchio dei  materiali che tradizionalmente costituiscono il tessuto urbano di Venezia. Poesia e filosofia, gli elementi centrali da cui parte la ricerca di Byars e Lee, trovano un immediato eco all’interno della biblioteca di Palazzo Loredan in Campo Santo Stefano.”   
Entrambi gli artisti sono nati nello stesso anno, il 1932, ai lati opposti del mondo. Byars a Detroit, una città industriale sconvolta dalla Grande Depressione, e Lee in un piccolo centro di una provincia settentrionale della Corea, allora parte dell’Impero giapponese.
Nel corso delle loro vite non hanno mai avuto occasione di incontrarsi, ma i loro lavori presentano sorprendenti ed inaspettati paralleli.   
Innanzitutto, entrambi gli artisti sfuggono ad una facile categorizzazione. Sebbene le loro pratiche siano indirettamente associabili a movimenti come il Surrealismo, Dada, il Minimalismo, Mono-ha e l’Arte Povera, le loro poetiche si modulano attraverso forme e concetti differenti e resistono all’idea di essere legati esclusivamente ad un movimento specifico. Tutti e due gli artisti, inoltre, condividono una profonda curiosità per la storia e le arti del passato, insieme ad un approccio riflessivo e critico del presente.   
Nonostante vi sia un elemento tattile nelle loro opere, esiste un interesse comune per l’immaterialità. Lee descrive le origini della sua “non-scultura” in questo modo: “partendo da una forma scultorea, queste opere segnalavano uno stato di esistenza, visualizzando l’aria invisibile”.
Analogamente, riferendosi all’opera di Byars, il critico Dave Hickey osserva “l’implicazione ultima del suo lavoro è che vedere non è mai abbastanza, che dovremmo ascoltare, ad esempio, le domande invisibili che riempiono l’aria”.     
In questa mostra viene raccolto il frutto di oltre sessant’anni di lavoro, così rafforzando e rendendo esplicito il ruolo dei due artisti come grandi protagonisti delle avanguardie del XX e XXI secolo. Nel lavoro di entrambi si riscontra un’energia indomabile che l’ha mantenuto vitale al di là delle volubili tendenze e aspettative dell’arte contemporanea. Nonostante le grandi differenze che li separano, esiste una vicinanza di pensiero: una corrispondente affinità per lo spirituale, per il rituale e per la purezza della forma. I due artisti, attraverso le loro trasformazioni alchemiche, sono in grado di rendere visibile l’invisibile.   
James Lee Byars è stato oggetto di numerose mostre museali in tutto il mondo, tra cui The Palace of Good Luck, Castello di Rivoli / Museo d’Arte Contemporanea, Torino (1989); The Perfect Moment, IVAM Centre del Carme, Valencia (1994); The Palace of Perfect, Fundaçao de Serralves, Porto (1997); Life Love and Death, Schirn Kunsthalle e Musée d’Art Moderne et Contemporain de Strasbourg (2004); The Perfect Silence, Whitney Museum of American Art (2005); 1/2 An Autobiography, MoMA PS1, New York e Museo Jumex, Mexico City (2013-2014); The Golden Tower, Campo San Vio, Venezia (2017); The Perfect Kiss, Museum of Contemporary Art, Antwerp (2018); and The Perfect Moment, Red Brick Art Museum, Pechino (2021). Recentemente, un’importante rassegna del lavoro di Byars è stata presentata al Pirelli HangarBicocca di Milano (ottobre 2023 – febbraio 2024) e continuerà al Museo Reina Sofia di Madrid dal maggio 2024.     
Pioniere dell’avanguardia coreana con una carriera che dura da oltre mezzo secolo, il lavoro di Seung-taek Lee è presente nelle collezioni museali di tutto il mondo, tra cui la Tate Modern di Londra; il National Museum of Modern and Contemporary Art (MMCA), Seoul; il Museo M+, Hong Kong; il Guggenheim Abu Dhabi; il Museum of Contemporary Art Australia, Sydney; e il Seoul Museum of Art, tra gli altri. Il lavoro di Lee è stato recentemente incluso in importanti mostre collettive quali la Biennale di Gwangju (2023); il MMCA, Seoul (2023); il Los Angeles County Museum of Art (2022); il National Museum of Modern Art, Tokyo (2019); e la National Gallery, Singapore (2019). Nel 2020, un’importante retrospettiva del lavoro di Lee si è tenuta presso il National Museum of Modern and Contemporary Art di Seoul. Lee è incluso nella mostra Only the Young: Experimental Art in Korea, 1960s-1970s, presso l’Hammer Museum di Los Angeles fino al 12 maggio 2024, la seconda tappa di un progetto già presentato al Guggenheim Museum di New York.

La curatrice Allegra Pesenti ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Courtauld Institute of Art. Ha ricoperto incarichi di rilievo come direttore associato e Senior curator del Grunwald Center for the Graphic Arts dell’UCLA presso l’Hammer Museum di Los Angeles e come curatore capo e curatore generale per la Menil Collection a Houston, Texas, dove il suo contributo è stato determinante nello sviluppo del Menil Drawing Institute. Specialista in disegni, ha lavorato al catalogo ragionato dei disegni di Jasper Johns ed ha portato avanti la ricerca sui disegni di Pablo Picasso, Robert Ryman, Alina Szapocnikow e Rachel Whiteread, tra gli altri. Attualmente lavora come curatrice indipendente a Roma.   

Invisible Questions that Fill the Air: James Lee Byars and Seung-taek Lee è una collaborazione con la Gallery Hyundai di Seoul.

Per ulteriori informazioni visitate il sito www.michaelwerner.com, contattate la galleria al seguente indirizzo mail: press@michaelwerner.com oppure Carrie Rees, Rees & Co. al carrie@reesandco.com.

Seguite la galleria su Instagram, Twitter, Facebook o Wechat.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

Storia e Statuto

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

Le nostre sedi

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

La voce dell’Istituto

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Accademici

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

Organi istituzionali

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

Adunanze dei soci

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Incontri

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

Mostre

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

Premi e Concorsi

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

Formazione

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Visite guidate

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Periodici e Collane

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

Digital Library

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

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È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

La Polifora

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Codice Diplomatico Poliano

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

Archivi

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Patrimonio librario

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Collezioni d’Arte

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.