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Bernhard Neutsch
Professore emerito di Archeologia classica dell'Università di Innsbruck
(deceduto il 8 agosto 2002 )
- s.s. 19 giugno 1992.
Bernhard Neutsch nasce a Weimar (Germania) il 5.5.1915, ottiene la maturità classica nel Ginnasio-Liceo Wilhelm Ernst con praemium diligentiae ac morum, diventa doctor philosophiae con indirizzo archeologico classico nel 1959 e supera nello stesso anno l'esame di stato in filologia classica (latino e greco). Dal 1940 al 1945 svolge servizio militare in guerra, subendo anche la prigionia. Nel 1945 diventa assistente archeologo nell'Istituto di ricerche di storia dell'arte nell'Università di Marburgo diretto dal prof. R. Hamann. Dal 1946 è assistente scientifico nell'Istituto archeologico e annesso museo ' nell'Università di Heidelberg sotto la direzione del prof. R. Herbig e nel 1949 consegue la libera docenza in archeologia classica nella Facoltà filosofica della medesima Università. Nel biennio 1950-1951 usufruisce di una borsa di studio dell'Istituto archeologico germanico di Berlino per viaggi scientifici in area mediterranea, specialmente in Italia. Dal 1955 al 1956 è primo assistente nell'Istituto archeologico germanico di Roma (per un anno anche come supplente del vicedirettore) sotto la direzione dei proff. G. Kaschnitz e R. Herbig.
Dal 1956 è professore in soprannumero di archeologia classica (per un anno anche supplente dell'ordinario) nell'Università di Heidelberg. Dal 1965 è consigliere scientifico e professore di ruolo nella medesima Università. Passato, nel 1969 all'Università di Miannheim, vi è direttore del nuovo Istituto archeologico e nel biennio 1970-1971 decano (preside) della Facoltà di storia. Nel 1971 è professore ospite e poi supplente di archeologia classica nell'Università di Innsbruck, con direzione dell'annesso museo. Dal 1972 al 1985 è professore ordinario e direttore del museo archeologico nella stessa Università. Nel 1974 è professore ospite nell'Università di Tokio e così pure fra il
1975 e il 1982 in quella di Karlsruhe. Dal 1985 è professore emerito di archeologia classica nell'Università di Innsbruck. Nel 1988 tiene un corso di lezioni per laureati perfezionandi nella Scuola archeologica italiana di Atene. Muore in Innsbruck 1'8.8.2002.
Instancabilmente attivo nell'attività scientifica, dirige vari e importanti scavi archeologici in Italia meridionale, in sintonia e collaborazione con studiosi italiani (V. Panebianco, N. Degrassi, D.Adamesteanu, P. Sartori, M. Napoli), con largo apporto di studenti e giovani studiosi tedeschi e italiani: necropoli enotrie a Palinuro e nel Vallo di Diano, area dell'antica Siri-Eraclea a Policoro, cantiere didattico a Potenza, scavi di Elea-Velia ad Ascea. Larga è la sua opera di alta divulgazione archeologica: conferenze, convegni spesso internazionali, celebrazioni di ricorrenze scientifiche, accettazione di inviti a lezioni (fra l'altro nell'università di Padova da parte dei colleghi L. Placco e F. Sartori, nem Museo Maffeiano di Verona diretto da L. Franzoni, nell'Istituto per la storia e l'archeologia della Magna Grecia in Taranto presieduto da G. Pugliese Carratelli e poi da A. Stazio, nei corsi per docenti di scuole secondarie organizzati in Pompei dall'Istituto archeologico germanico). Cofondatore con J. Trentini della Società archeologica di Innsbruck, si presta con passione a guidare viaggi di studio accademici in varie località con significativa eredità antica-(anche nel Veneto) e a collaborare per varie mostre archeologiche: "II mondo dei Greci", Heidelberg, 1948; "Museo nazionale della Siritide", Policoro, 1967; "Capolavori di arte antica tarantina nei musei esteri" Tarante, 1967; "Ritrovamenti e immagini dal lavoro degli archeologi", con opere del padovano Tono Zancanaro, Innsbruck, 1974; "Venti anni
di ricerca austriaca a Velia", Ascea, 1990 e Salerno, 1991. Membro di Accademie e altre istituzioni scientifiche in Austria, Germania e Italia, professore onorario nelle Università di Heidelberg (1968) e di Karlssruhe (1978), cittadino onorario di Policoro (prov. di Matera), il Neutsch riceve il "Premio Siritide 1987", consistente in un rilievo dell'artista policorese Tonino Cortese, attivo anche in Padova. L'Italia nel 1973 lo fa cavaliere ufficiale al merito della Repubblica e l'Austria nel 1983 gli conferisce la grande decorazione argente al merito della Repubblica federale. Nel 1980 amici, colleghi e scolari pubblicano in suo onore la miscellanea Funde und Forschungen ("Scoperte e ricerche").
Dalla consorte Margarete nata Cramer ha quattro figli: Wolfgang, Michael, Raffael, Bernhard. Conta tre nipoti.
Opere principali: Der Maler HNikias von Athen, Leipzig 1940; Die Welt der Griechen, Heidelberg 1948 (curatore e coautore); Der Sport im Bilde griechischer Kunst, Heidelberg 1949; Studien zur vortanagraisch-attischen Koroplastilc, Berlin 1952; Archaologische Funde und Grabungen im Bereich der Soprintendenzen von Sizilie (1949-1954),
"Archaologischer Anzeiger", 1954, coll. 465-706; Archaologische Grabungen und Funde im Bereich der unteritalischen Soprintendenzen von Tarent, Reggio di Calabria und Salerno (1949-1955), "ivi", 1956, coll. 193-450; Tas Nynphas emi hiaron. Zum unterirdischen Heiligtum von Paestum, Heidelberg 1957; Palinuro. Ergebnisse der Ausgrabungen II (con R. Naumann), Heidelberg I960; Goethes Antikenerlebnis in Italien und seine Nachklànge, "Heidelberger Jahr-
"bucher", VII, 1963; Archaologische Forachungen in Lukanien: I. Untersuchungen zu fruheisenzeitlichen Grabern aus dem Vallo di Diano, Heidelberg 1964 (a cura di E. Kilian); II. Herakieia -Studien, Heidelberg 1967 (con quattro coautori); III. Fruheisenzeitliche Funde aus der Sudostnekropole von Sala Consilina,Heidelberg 1970 (a cura di K. Kilian); Der Sport im Bilde griechischer Kunst, Tokio 1965, 2 ed. 1970; Neue archaologische Entdeckungen in Siris und Herakieia am Golf von Tarent, "Archaologischer Anzeiger", 1968, pp. 755-794; Siris ed Heraclea. Nuovi scavi e ritrovamenti di Policoro, Urbino 1968; Elea. lonisches und Attisches aus dem archaischen Stadtgebiet, "Mitteilungen des Deutschen Archaologischen Instituts", Romische Abteilung, LXXXVI, 1979, pp. 141-180; Documenti artistici del Santuario di Demetra a Policoro, "Atti del XX Convegno di Studi sulla Magna Grecia: Siris e l'influenza ionica in Occidente", XX (1980), Taranto 1981 (pubbl. 1987), pp. 149-173; A duecento anni dal "Viaggio in Italia". L'incontro di Goethe con le antichità della Magna Grecia, "Atti del XXVI Convegno di Studi, sulla Magna Grecia: Lo Stretto crocevia di culture", XXVI (1986), Tarante 1987 (pubbl. 1993), pp. 9-35. Inoltre una settantina di lavori di varia estensione, comprendenti articoli, rassegne, recensioni e qualche testo per diffusioni radiofoniche e televisive.
Al Neutsch è dedicata la monografia Herakieia in Lukanien und ' das Quellheiligtum der Demeter,(a cura di B. Otto), Innsbruck 1996 (con contributi di una ventina di autori). Suoi profili biografici sono in "Magna Graecia", XVIII, 5-6, 1985, pp. 10-12 (a cura di F. Sartori) e in "Antike Welt", XXX, 1, 1999, pp. 89-90 (a cura di M.F. Rossini).