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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Testata per la stampa

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Giulio Cattin

Giulio Cattin

Professore emerito di Storia della Musica dell'Università di Padova 
(deceduto il 1 dicembre 2014) 

- s.c.r. 21 novembre 1990, s.c.s. 16 settembre 2006

E' nato a Vicenza il 22.05.1929, ha compiuto gli studi classici e teologici nel Seminario Vescovile diocesano, ove ha conseguito il diploma di organista liturgico; fu ordinato prete nel 1951. 
Si è laureato in lettere classiche con il massimo punteggio e la lode presso l'Università cattolica di Milano, con una dissertazione su un tema per quei tempi assolutamente inconsueto: lo studio e l'edizione d'un manoscritto quattrocentesco della Biblioteca Marciana contenente brani polifonici su testo latino e 'laude' volgari sia di carattere colto sia d'intonazione popolareggiante. Chiamato a insegnare latino e greco nel liceo legalmente riconosciuto del Seminario di Vicenza, non interruppe le ricerche nell'àmbito storico-musicale, ma -- in un progetto via via definitosi sulla traccia tematica della tesi di laurea -- dedicò una serie di contributi alla genesi e alla storia della lauda polifonica tra Quattro-Cinquecento riportando in luce un vasto patrimonio di testi e melodie che hanno consentito il ricupero di questo genere melico tutto italiano in una fase di contrazione e di attesa della creatività musicale italiana. Ciò fu possibile grazie a un elevato numero di saggi recanti la descrizione di fonti musicali in gran parte sconosciute anche agli studiosi del settore, editi in riviste specialistiche italiane ("Quadrivium", 'Rivista italiana di musicologia', ecc.) e straniere ('Acta musicologica', 'Annales musicologiques', ecc.). 
Fu appunto nel corso di ricerche sui manoscritti quattrocenteschi di laude conservati all'Ambrosiana di Milano che Cattin riusci a identificare l'autografo savonaroliano servito nell'Ottocento per l'edizione delle poesie del Savonarola e successivamente scomparso. Ne risultò un volume di quasi 400 pagine (Il prima Savonarola, Firenze, Olschki 1973), nel quale il contenuto del manoscritto (le ignote prime prediche a Firenze si rivelarono assai più importanti delle poesie) appare rigorosamente vagliato e trascritto: la pubblicazione ebbe vasta eco nell'area degli studi savonaroliani, soprattutto per la diretta testimonianza sugli anni del primo soggiorno del domenicano a Firenze, ossia su una fase della sua biografia priva quasi di documentazione. 
L'assidua frequentazione delle fonti musicali italiane del periodo rinascimentale hanno allargato l'interesse di Cattin fino ad abbracciare tutte le forme musicali italiane del periodo, dalla polifonia sacra alla profana, ivi inclusa la produzione di frottole e canti carnascialeschi: i suoi interventi nei più rilevanti convegni europei (Francia, Germania, Svezia, Inghilterra, Spagna, Polonia, Ungheria) sono raccolti nei relativi volumi di 'Atti' e toccano molteplici temi e problemi connessi quasi sempre con la scoperta di nuove fonti.
Un gruppo notevole di studi fu da lui dedicato negli anni '70 alla musica nei primi tempi della Congregazione benedettina di Santa Giustina di Padova, con diretto riferimento alle direttive del riformatore Lodovico Barbo. Al di là di non poche edizioni e saggi sulla musica veneziana (ad esempio, trascrizione delle opere di Johannes de Quadris, attivo a San Marco verso la metà del sec. XV) e fiorentina (un processionale di Santa Maria del Fiore, laudari fiorentini, musiche su testi di Lorenzo il Magnifico, del Poliziano, di Castellano Castellani ed altri), altro polo di riferimento per l'attività di Cattin fu la sua partecipazione quasi pluridecennale come docente ai corsi estivi di Certaldo organizzati dal locale 'Centro di studi sull'Ars Nova musicale italiana', alla cui attività è legata gran parte della vasta esplorazione e dell'opera di restauro del Trecento musicale italiano; si può altresì considerare un frutto dell'attività certaldese l'incarico da parte dell'editrice 'L'Oiseau Lyre' di Monaco di curare l'edizione della 'French sacred music' nella prestigiosa collana 'Polyphonic Music of the fourteenth-century': un primo volume è in libreria da qualche settimana, il secondo è in corso di stampa. 
Più in generale, l'attenzione di Cattin si è poi diretta alla storia della musica veneziana e veneta (autore e coordinatore dei contributi musicali nella 'Storia della cultura veneta', edizione in corso delle opere di fra Ruffino Bartolucci d'Assisi, uno dei precursori in terraferma della policoralità realizzata a San marco da Willaert) e del rapporto tra poesia e musica (vasto saggio su questo tema per il Quattrocento nel vol. VI di 'Letteratura italiana' diretta da Asor Rosa presso l'editrice Einaudi, e analoga sezione per la 'New history of music' di Oxford in corso di preparazione).
Tuttavia, sempre negli anni '70, due eventi determinarono una svolta che allargò in modo inaspettato gli interessi di Cattin: la chiamata a insegnare 'Storia della liturgia' presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Pisa (primo incarico di tale disciplina nell'Università statale italiana); e l'invito a scrivere il volume dedicato alla musica monodica del Medioevo nella 'Storia della musica' promossa dalla Società italiana di musicologia (il volume intitolato Il Medioevo I, Torino, Edt 1979, è attualmente tradotto in inglese e spagnolo).
Da allora si sono susseguiti i contributi di Cattin su problemi della musica liturgica medievale: dallo studio di singole fonti del repertorio cosiddetto 'gregoriano' (Antifonari, Graduali, ecc.), al censimento di fonti e alle indagini sulla produzione di tropi e sequenze della regione ravennate, di Padova e, più generalmente, dell'Italia settentrionale. In tale filone si collocano anche i tre volumi Musica e liturgia a San Marco, editi dalla Fondazione Levi di Venezia (la presentazione è avvenuta presso la Fondazione il 24 aprile 1990), nei quali è compiuto il recupero della tradizione liturgico-musicale della chiesa ducale di San Marco attraverso una vasta ricognizione delle fonti (tra quelle di nuova identificazione sono di eccezionale e inatteso interesse sia per i contenuti liturgici attestati, sia per le miniature: un Antifonario, un Graduale e un anonimo commento al vangelo di Marco).
I tre volumi costituiscono il primo tentativo in Italia di restaurare in forma globale la tradizione liturgico-musicale d'una singola chiesa, impreziosito, nel caso concreto, da due circostanze straordinarie: lo statuto giuridicamente autonomo della basilica, che sotto l'autorità dei dogi ha garantito la conservazione di repertori arcaici altrove completamente sommersi da evoluzini e riforme; e la particolare collocazione della chiesa in una città come Venezia, che fu punto d'incontro di differenti tradizioni delle quali sono visibili le tracce nell'apparato iconografico, nei testi e nei canti documentati ora dal ricomposto patrimonio librario di San Marco.
Dal 1978 Giulio Cattin insegna Storia della musica nella Facoltà di lettere dell'Università di Padova, dapprima come professore associato e attualmente alla fine del triennio di straordinariato: eletto ripetutamente nel Consiglio direttivo della Società italiana di musicologia, nel 1985 ha fondato con il collega prof. Giovanni Morelli dell'Università di Venezia la rivista 'Rassegna veneta di studi musicali'. I1 4 novembre 1986 gli fu conferita la laurea 'honoris causa' dal Pontifico Istituto di musica sacra di Roma. Membro del comitato per l'edizione nazionale delle opere di Andrea Gabrieli promossa congiuntamente dalla Fondazione Cini e dall'Editrice Ricordi, ne ha assunto la presidenza dopo la scomparsa del compianto Denis Arnold. Dall'autunno del 1988 è coordinatore delle attività culturali presso la Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia.

 
 



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