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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Testata per la stampa

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Presentazione del romanzo

Il contrabbandiere di libri

Mercoledì 11 ottobre, ore 16.30
Palazzo Loredan

Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

L'11 ottobre 1851 fu giustiziato a Venezia un martire della liberà di stampa, Luigi Dottesio. La sua colpa? Aver diffuso migliaia di libri vietati dagli austriaci. Stampati in Svizzera, giungevano in Italia attraverso una rete di contrabbandieri e librai militanti. Mazzini li definì l'«arma più potente» a disposizione dei patrioti.
L'autore Pietro Berra dialoga con Jessica Molinari.

Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.

È richiesta la registrazione scrivendo all'indirizzo
e-mail: accrediti@istitutoveneto.it,
entro lunedì 9 ottobre.


 
 

Per un profilo bio-bibliografico di Luigi Dottesio si rinvia alla voce del Dizionario biografico degli italiani  (per gentile concessione dell'Istituto per l'Enciclopedia Italiana).

 
 

LAPIDE IN MEMORIA DI LUIGI DOTTESIO DI COMO
Palazzo Loredan è luogo ricco di memorie storiche legate al periodo risorgimentale, richiamate  all'ingresso dal Panteon Veneto e dalla lapide in memoria del martirio del patriota Luigi Dottesio, impiccato a Venezia nel 1851.
La lapide ricorda Luigi Dottesio di Como, condannato a morte il 5 settembre 1851 dal Tribunale supremo militare austriaco, che allora aveva sede a palazzo Loredan, come anche testimonia l'iscrizione sopra il portone d'ingresso: K.K. STADTUNDFESTUNGS. COMMANDO [Imperial- Regio comando della Città e Fortezza].
Luigi Dottesio (Como, 14 gennaio 1814 - Venezia, 11 ottobre 1851), fervente patriota, diresse la Tipografia Elvetica di Capolago (Svizzera) dove fu molto attivo nella diffusione di opuscoli mazziniani prima e dopo il 1848. Intercettato dai gendarmi austriaci al valico di Maslianico perché privo di passaporto, fu rinchiuso in carcere con l'accusa di aver introdotto stampa rivoluzionaria e poi condannato per alto tradimento assieme al libraio veneziano Vincenzo Maisner.
Il maresciallo Radetzky confermò la sentenza di morte per il Dottesio, mentre al Maisner la pena fu commutata in "dieci anni di lavori forzati con ferri pesanti".
Il mattino dell'11 ottobre 1851 la sentenza fu eseguita nella caserma di Santa Maria Maggiore, presso il campo di Marte, a Venezia, suscitando una forte emozione presso la popolazione.
Nel 1866, dopo la liberazione di Venezia, la salma di Dottesio fu trasportata a Como, sua città natale.

 
 
 



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