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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Testata per la stampa

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Venezia e il Collezionismo, XV-XX secolo

Seminario di storia dell'arte veneta, Venezia e il Collezionismo, XVI-XXI secolo

Venise et le collectionnisme (XVe-XXe siècles)
Venezia e il collezionismo (XV-XX secolo) 
27 juin - 3 juillet 2024
27 giugno - 3 luglio 2024 Venezia

«Non sono una collezionista, sono un museo». L'aphorisme de Peggy Guggenheim dit beaucoup des enjeux de la collection : collecter pour faire découvrir des œuvres, de jeunes artistes et des savoirs, pour se faire un (pré)nom pour la postérité, ou transmettre un message qu'il soit esthétique, d'affirmation sociale ou politique. Venise occupe une place singulière dans l'histoire du collectionnisme : elle vit s'épanouir la démarche humaniste des cardinaux Grimani, rendue publique ensuite par un legs à la Sérénissime, celle dynastique des familles patriciennes souvent ruinées au fil du temps, mais aussi la passion des diplomates (Joseph Smith) et des voyageurs (Giovanni Miani, Enrico di Borbone) avides de réunir des souvenirs artistiques de la cité ou de leurs expéditions lointaines, ou bien le goût des nouvelles fortunes industrielles (Cini, Ligabue) ou internationales (Pinault) et des artistes même (Fortuny, Vedova, Kapoor). 

Ces collections qui relèvent de typologies variés (antiquités, naturalia, œuvres d'art, objets ethnographiques, scientifica, militaria, livres, etc.) résultent de réseaux et de trajectoires sophistiquées : comment interagissent ces collectionneurs avec les marchands, antiquaires, agents, érudits ou experts, conseillers dans cette quête ? comment se forme leur goût et quels choix les guident dans la constitution des ensembles ? quelles émulations ou concurrences se jouent ? Outre ces questionnements, le séminaire abordera les grandes mutations à l'œuvre dans le temps, avec la chute de la République, l'incorporation des fonds dans les musées, l'avènement de la Biennale, l'essor des fondations, ainsi que la question de la mise en scène de la collection : les lieux remployés ou dédiés (tribune, camaron, period room...), les formes et dispositifs du display, jusqu'à l'image du collectionneur même. En quoi la collection dresse un portrait de son auteur et comment les collections forgent à leur tour une image de la Cité? 

«Non sono una collezionista, sono un museo». L'aforisma di Peggy Guggenheim dice molto su quale sia la posta in gioco della collezione : collezionare per scoprire opere, giovani artisti e sapere, per farsi un (cog)nome per i posteri o per trasmettere un messaggio, sia esso estetico, di affermazione sociale o politico. Venezia occupa un posto unico nella storia del collezionismo. Vede fiorire l'approccio umanistico dei cardinali Grimani, poi reso pubblico attraverso un lascito alla Serenissima, l'approccio dinastico delle famiglie patrizie, spesso rovinato col tempo, nonché la passione di diplomatici (Joseph Smith) e viaggiatori (Giovanni Miani, Enrico di Borbone) desiderosi di raccogliere souvenir artistici della città o delle loro lontane spedizioni, o ancora il gusto di nuove fortune industriali (Cini, Ligabue) o internazionali (Pinault) e persino di artisti (Fortuny, Vedova, Kapoor). 

Queste collezioni, che rientrano in diverse categorie (antichità, naturalia, opere d'arte, oggetti etnografici, scientifica, militaria, libri, ecc.), sono il risultato di reti e traiettorie sofisticate : come hanno interagito questi collezionisti con commercianti, antiquari, agenti, studiosi o esperti, consulenti in questa ricerca ? Come hanno preso forma i loro gusti e quali scelte li hanno guidati nell'assemblare gli insiemi ? Quale emulazione o concorrenza è in atto ? Oltre a queste domande, il seminario esaminerà i principali cambiamenti avvenuti nel corso del tempo, con la caduta della Repubblica, l'incorporazione delle collezioni nei musei, l'avvento della Biennale e l'ascesa delle fondazioni, nonché la questione del modo in cui la collezione viene messa in scena : i luoghi utilizzati o dedicati ad essa (tribuna, camaron, period room, ecc.), le forme e i dispositivi di esposizione, e persino l'immagine del collezionista stesso. In che modo la collezione dipinge un ritratto del suo creatore e come le collezioni forgiano a loro volta un'immagine della città ?

Coordination scientifique:      
Giovanna Palandri (IVSLA) / Natacha Pernac (École du Louvre)
Organisation:                                    
Laura Padoan (IVSLA) / Marlène Trochet (École du Louvre)

Programmation et organisation: 
Programma e organizzazione :
Ecole du Louvre
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

Renseignements: 
Informazioni: 
Ecole du Louvre.
Palais du Louvre.
Porte Jaujard. 75038 Paris cedex 01
Téléphone : +33.(0)1.55.35.18.52
international@ecoledulouvre.fr

Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Palazzo Loredan. Campo Santo Stefano, 2945. 30124 Venezia
Telefono : +39.041.240.77.11. 
laura.padoan@istitutoveneto.it

 
 
 
 
 



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