24 - 25 aprile, 28 - 30 aprile 2025
Atrio di Palazzo Loredan
Mostra documentaria
A cura di
Maura Manzelle, Università Iuav di Venezia
Carlo Urbani, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
Aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 17
Ingresso libero
Già nel 1944, iniziata la Liberazione del Paese, si pone l'esigenza di reintegrare i cittadini «di razza ebraica» epurati dalle istituzioni statali a seguito della emanazione delle «leggi razziali» del 1938. Seppure in sordina e con esiti non immediati inizia così il lungo periodo della ricostruzione della società civile. È, inoltre, necessario ricostituire tutti gli apparati dello Stato, dell'istruzione, degli istituti culturali, della produzione, e il passaggio parallelo è quello dell'espulsione dagli stessi istituti di chi aveva aderito al fascismo.Il periodo postbellico è quindi segnato dall'esame delle posizioni di molti esponenti culturali, alcuni dei quali vengono allontanati dal Paese. La necessità di garantire il funzionamento del Paese, e quindi delle istituzioni di istruzione e di cultura, impone tuttavia dei compromessi. Tacitamente, alcuni di questi soggetti si reintegrano e trovano nuovi ruoli in una società complessa e piena di contraddizioni che deve portare avanti un piano di ricostruzione del Paese.
La mostra intende documentare questo processo attraverso il contributo dato dall'Istituto Veneto alla ricostituzione della società civile; la documentazione esibita è tratta dall'archivio storico dello stesso Istituto.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle manifestazioni cittadine promosse dal Comitato 80° della Liberazione per il Festival della Resistenza "Venezia è libera".
La mostra sarà inaugurata mercoledì 23 aprile alle ore 12:00
Introduce
Donatella Calabi, Vicepresidente dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
Interviene
Maura Manzelle, Università Iuav di Venezia